La siccità dell’estate 2022 ha evidenziato i problemi della gestione del territorio: cattive pratiche agricole, tipi di coltivazioni, ecc. L’agricoltura ha sicuramente bisogno di evolvere verso sistemi che siano il più possibile sostenibili, resilienti e indipendenti. Non dobbiamo preoccuparci solo di produrre cibo a sufficienza, ma anche di coltivare la terra producendo con rispetto e consapevolezza dell’ecosistema che ci ospita, anche alla luce delle crisi climatiche che stiamo vivendo e che si prospettano. Tutto comincia dai nostri orti, perché è proprio lì che possiamo fare la differenza e godere dei miglioramenti della rigenerazione del suolo. Anche noi possiamo fare la nostra parte!
Le soluzioni sono infinite, vediamo nell’articolo alcuni semplici trucchi e buone pratiche che possiamo mettere in atto da subito nell’orto, nel giardino o nel frutteto, o food forest, per ridare vita al suolo e migliorare le coltivazioni.
Raccolti dell’orto, zucche e zucchine
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Piantare alberi nell’orto
Quando fa troppo caldo abbiamo tutti la stessa voglia: sederci all’ombra. Le piante sarebbero contentissime di poter fare lo stesso, ma visto che non possono muoversi, allora dobbiamo aiutarle portando l’ombra a loro. Ovviamente qui non parlerò di ombra artificiale e di teli ombreggianti (su questo tema puoi guardare il video sui teli ombreggianti nel canale del Bosco di Ogigia), ma di come progettare il proprio giardino per avere naturalmente l’ombreggiatura giusta per le piante.Â
Avrai già capito: piantare alberi è fondamentale! Apportano tanto all’orto: ci donano ombra, producono umidità con il traspirare delle foglie, ospitano milioni di microrganismi benefici che vivono attorno alle loro radici. Proprio questi microrganismi aiutano altre piante e i nostri ortaggi. Nuovi alberi sono anche un rifugio per gli uccelli, golosi mangiatori di insetti.
Aumentare la materia organica
Oltre a limitare l’evaporazione, grazie all’ombra generata da fantastici alberi, dobbiamo anche accumulare l’acqua nel suolo stesso. Come si fa? Semplice! Si deve aumentare la materia organica viva nel suolo. La materia organica trattiene fino a venti volte il suo peso in acqua e quindi aiuta molto le colture durante i periodi di siccità .Â
Il suolo non è un sostrato morto o inerte, bensì un conglomerato di esseri viventi, più meno microscopici. Per funzionare bene un suolo deve essere vivo! La materia organica deve avere un’alta percentuale di carbonio per permettere alla vita del suolo di svilupparsi spontaneamente e ai processi benefici di attivarsi.
La materia organica trattiene fino a venti volte il suo peso in acqua
- Per approfondire: 10 strategie da applicare subito per combattere la siccitÃ
suolo coltivato
La microbiologia del suolo
Qui vorrei parlarti del suolo, un mega organismo affascinante. Il suolo è un insieme di organismi vivi che si nutrono gli uni degli altri, di minerali (quindi della parte inerte del suolo) e dei deliziosi zuccheri prodotti dalle piante (anche frutta in decomposizione). La maggior parte dei microrganismi ed insetti sono benefici alla crescita delle piante, le aiutano a vivere sane. Per favorire i microrganismi benefici del suolo, potremmo quasi dire per allevarli, dobbiamo nutrirli con della materia organica fresca con un alto tasso di carbonio. Non tanto del letame fresco quindi, meglio della paglia ad esempio, i residui delle segherie, la corteccia degli alberi, il cippato. Tutte queste pacciamature che richiedono del tempo per decomporsi.
Riattivare la vita spontanea che anima il suolo permette di mettere in moto tutta una serie di fenomeni naturali, di cui beneficiano le nostre colture e che sono quindi anche a nostro vantaggio. Infatti, se il suolo ha oltre il 6% di materia organica ed una bella attività microbiologica, le piante si ammalano molto di meno. Diventa anche più facile per le nostre piante nutrirsi, di conseguenza sono in miglior salute e quindi meno sensibili all’attacco di insetti patogeni. La materia organica nel suolo è la parte nera in superficie ed occupa i primi 5 o 10 centimetri di suolo. La parte più preziosa e viva.
Per avere un suolo microbiologicamente attivo dobbiamo cambiare le pratiche agricole ed in particolare le lavorazioni del suolo. Infatti, alcune pratiche agricole sono dannose e le piante spontanee ce lo mostrano. Alcune volte il suolo è ricco di materia organica, ma per vari motivi non c’è vita nel suolo, quindi anche se è di colore nero le piante crescono male. Le piante erbacee del genere rumex o una forte presenza di tarassaco, oppure il convolvolo, sono spesso dei segnali di questo problema nel terreno.Â
- Per approfondire scopri cosa indicano le erbe spontanee nel suolo
Per nutrirsi tutte le piante hanno bisogno di vivere in simbiosi con i microrganismi del suolo. Il nostro ruolo nell’orto è di favorire proprio questi ultimi. Ed è molto facile farlo, basta solo un po’ di impegno e dedizione.
coltivare la terra per un suolo vivo. Sezione di terreno ricco di vita
Coltivare la terra (il suolo), non le piante
I microrganismi benefici hanno bisogno di tantissima aria per decomporre la materia organica, la quale, in assenza di ossigeno, si fossilizza oppure diventa un amalgama puzzolente, dannosa per le nostre piante. La materia organica non va interrata e neanche il letame. Pensaci un attimo: nessuno dà del fertilizzante nel bosco, nessuno interra del letame, nessun annaffia mattina e sera, ma le piante nel bosco crescono forti e rigogliose.Â
Ci hai mai fatto caso? Se osservi con attenzione vedrai che il bosco nasce spesso nei terreni abbandonati considerati ormai infertili.Â
Eppure è proprio lì, dalla terra abbandonata che era fertile qualche anno fa e dove oggi nessuno riesce più a raccogliere nulla, lì dove generazioni di pratiche agricole dannose hanno eroso il suolo, che riparte una foresta. Come mai? Cosa fa la natura che noi non facciamo? Come mai il terreno dove l’uomo ha usato fertilizzanti chimici industriali dopo qualche anno non è più fertile e coltivabile e poi se viene abbandonato ritorna fertile?Â
È sempre bene porsi dei dubbi, esistono altri modi di operare in agricoltura? Certo, basta imitare la natura e osservare il bosco. Vediamo dei meccanismi naturali che possiamo facilmente riprodurre per coltivare un frutteto naturale. Osserviamo questi fenomeni naturali che dai campi infertili fanno crescere foreste vergini. Concentriamoci sul suolo, invece che provare a guarire piante deboli ed ammalate. Offriamo al nostro orto un suolo ricco, sano e vivo. Sarà il suolo a darci un raccolto abbondante e riempirci di frutti e ortaggi salutari.Â
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Il bosco ci insegna la rigenerazione
Nel bosco nessuno interra materia organica e quindi anche noi, in questo imitare la natura, dobbiamo porre attenzione a non sotterrarla. Lo so che può sembrare strano, ma basta provare una volta e ti renderai conto che funziona meglio. Il suolo si nutre da sopra, non da sotto. Lo stomaco del suolo sono i primi centimetri di superficie.
Copriamo quindi il nostro terreno, così com’è. Anche sopra all’erba alta, copriamolo con circa 7 centimetri di cippato oppure 30 centimetri di paglia. Adesso osserviamo e, intanto che passano le ore al ritmo dello scoccare del sole, vedremo che milioni di forme di vita appaiono in quei primi centimetri, come per magia. Dai più piacevoli lombrichi, ai meno conosciuti come funghi o batteri ancora non catalogati. Osserviamo che dopo 18 mesi la terra sotto la materia organica è bella nera, è morbida, piacevole da tenere in mano, ha un bell’odore di sottobosco. I lombrichi avranno cominciato a mischiare la terra di superficie e di profondità . Le loro gallerie sono vere autostrade di vita, pronte per ospitare le radici delle nostre piante e guidarle in profondità nel suolo. Allora ci renderemo conto che possiamo scavare la terra a mano, senza guanti, senza aver bisogno di fresare. È pronta. Possiamo trapiantare i nostri ortaggi.Â
Ripetiamo questa operazione ogni anno in autunno, quando gli alberi perdono le loro foglie, quando la natura si pacciama da sola.
Per chi ha troppe difficoltà e non riesce a smettere di lavorare la terra, oppure per coloro che hanno terreni così pesanti, con tantissima argilla che hanno bisogno di lavorazioni, il suggerimento è usare la grelinette prima di coprire il suolo con la materia organica.
Buone pratiche per rigenerare il terreno
- fai il tuo compost
- pianta alberi fertilizzanti
- tieni il suolo coperto (pacciamatura)
- fai il sovescio
- imita il bosco
lavorazione con la grelinette. Foto Ruben
Seminare il sovescio
Possiamo fare ancora un passo in più e a novembre seminare una cereale da destinare ad un sovescio. Le radici del grano sono incredibili, aiuteranno a creare una bella struttura del suolo. In primavera si può coprire con un telo opaco, senza falciare il grano, dopo un mese le piante saranno morte e in gran parte decomposte, avranno nutrito il suolo e le sue radici lasceranno corridoi di compost, ideale per la crescita delle radici degli ortaggi.
Offriamo al nostro orto un suolo ricco, sano e vivo. Sarà il suolo a darci un raccolto abbondante e riempirci di frutti e ortaggi salutari.
- Per approfondire: come fare un sovescio
Vedrai che coltivando un suolo vivo, con l’avanzare delle stagioni gli ortaggi saranno sani e rigogliosi. Il raccolto aumenterà ogni anno e la fatica sarà sempre meno. Ci sarebbe tanto da dire, tanti libri da leggere e da scrivere su questo tema, ma nulla vale come l’esperienza pratica. Quindi se hai domande facci sapere nei commenti, vedremo di rispondere, mandaci anche le foto del tuo orto e in particolare del tuo suolo vivo (manda pure a [email protected]).
Auguri di buon suolo!
Ndr: Emile Jacquet si sta impegnando a rigenerare il suolo in Africa con il progetto Fruiting the Desert. Puoi sostenere il suo lavoro, e quello di Abdoulaye, dalla pagina Tipeee del progetto
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Perché non devi vangare la terra
Video
Suolo in tempera per coltivare, con Carlo Cappelletti
Microrganismi del suolo, con Ruben Borge
Riconoscere un buon suolo, con Emile Jacquet
Come usare la grelinette, con Emile Jacquet
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