Nell’orto e nel frutteto una buona produzione di compost è una pratica quasi imprescindibile. Permette di restituire humus al suolo coltivato e di recuperare tutti gli scarti vegetali prodotti in casa e fuori. Il risultato finale del processo di compostaggio è un terriccio fertile e facile da usare sia in giardino che nell’orto. Esistono grandi impianti di compostaggio, ma è possibile attivare questo processo di fermentazione e trasformazione di materie organiche anche in piccoli impianti domestici e nei nostri orti e giardini. In questo articolo vediamo tutte le fasi per la produzione del compost: il tipo di compostiera da usare, cosa inserire e cosa invece non mettere assolutamente nel compost, sino alla fase della vagliatura.

Cos’è il compost

Il compost, un fantastico insieme di materia organica di diversa natura e origine che, decomponendosi, si trasforma in poco tempo in una profumata amalgama ricca di sostanze nutrienti da aggiungere alla terra per contribuire alla sua rigenerazione. Questa attività ci fa cambiare prospettiva su ciò che definiamo rifiuto e sporcizia. Consiglio a tutti di individuare uno spazio per produrre il proprio compost che si rivelerà anche una fantastica risorsa con cui prendersi cura delle piante. Vediamo nell’articolo da dove iniziare.

Le basi per fare il compost

Gli ingredienti base del compostaggio sono la materia organica, l’ossigeno e l’acqua. In pratica per fare il compost dobbiamo nutrire, far respirare e idratare una marea di macro e microrganismi terricoli a cui è affidata la trasformazione degli scarti in terriccio fertile. Il processo richiede alcuni mesi (almeno cinque mesi, ma i tempi possono variare) e un po’ di lavoro per la movimentazione della materia organica e l’eventuale aggiunta d’acqua.

Ingredienti base per fare il compost:

  • materia organica (materiale che si decompone)
  • ossigeno (la compostiera deve essere arieggiata, per favorire i batteri aerobici)
  • acqua (non deve essere troppo secco, ogni tanto va innaffiato)

Compostiera o cumulo, dove fare il compost

Ci sono molti modi di fare il compost, possiamo semplicemente creare un cumulo nel nostro giardino e aggiungere materiale organico. Realizzare una buca e aggiungere man mano materiale, oppure realizzare una compostiera, ovvero un contenitore, o una serie di contenitori in fila, che all’occorrenza potremo riempire di materiale, coprire e da cui, infine, recuperare il nostro compost maturo.

Come fare una compostiera

La scelta è vasta. Dalle compostiere appositamente progettate per il compostaggio domestico ad un semplice cumulo di materia a terra. Un buon compromesso sono le compostiere a forma cubica che è facile costruire da sé recuperando bancali di legno. Sono più efficienti anche di quelle in plastica perché permettono una maggiore circolazione di ossigeno. Una buona regola da seguire, quando si crea una compostiera, è creare uno spazio di almeno 1 metro cubo, dove sia possibile il passaggio di aria. Un esempio di compostiera auto costruita con materiali da riciclo può essere un cubo creato con pallet. I pallet sono facilmente reperibili, si agganciano facilmente l’uno con l’altro e permettono al compost di respirare.

Tipi di compostiera fai da te:

  • compostiera con i pallet (con 4 pallet creare i lati per almeno 1 metro cubo di volume)
  • compostiera con rete flessibile o metallica
  • compostiera con mattoni appoggiati (meglio se da riciclo)
  • compostiera con cannucce o altro materiale naturale (tralci di vite)
  • cumulo libero

Questo tipo di compostiere possono essere costruite in serie, disposte una vicino all’altra, in questo modo avremo compost in diversi stadi di maturazione. È molto importante che la nostra compostiera non sia sigillata, chiusa eccessivamente. Soprattutto il fondo è bene che sia a contatto con la terra, per dare modo ai lombrichi di spostarsi e lavorare il nostro cumulo. Allo stesso tempo è importante prevedere una copertura, potrebbe essere un quinto pallet impermeabilizzato o qualcos’altro, che protegga il nostro cumulo dall’eccesso di sole o di acqua piovana.

compostiera realizzata con pallet

compostiera fai da te del Bosco di Ogigia, realizzata con pallet

La produzione di compost

Per avere il compost è necessario creare un mix equilibrato tra materiale secco e materiale umido, mescolare saltuariamente per ossigenare e mantenere il giusto grado di umidità. Dai materiali più svariati, dopo qualche mese avremo un materiale scuro, profumato e omogeneo, frutto del lavoro di una grande varietà di esseri viventi, dai lombrichi ai funghi, dai batteri a vari altri microrganismi decompositori.

Una buona regola da seguire che ci aiuterà nella realizzazione del compost è quella di unire del materiale giallo, ovvero secco, ricco di carbonio con del materiale verde, cioè materiale fresco come scarti di cucina o sfalci d’erba, ricco di azoto. Nel proseguo dell’articolo vedremo nel dettaglio cosa possiamo inserire per ogni categoria di materiali. La proporzione indicativa da seguire è 1:2, per ogni porzione di materiale verde, inserire due parti di materiale secco. Ricordiamo che non c’è una formula precisa per la realizzazione del compost. Dovremo essere noi ad osservare la sua evoluzione nel tempo e a controllare che il cumulo di compost non sia troppo secco o troppo umido, dovremo aggiungere materiale se necessario, coprirlo dal sole diretto o dalle intense piogge. Sono moltissime le variabili in campo per dare una ricetta perfetta, basti pensare alle temperature che variano di stagione in stagione, alla piovosità o alla quantità di microrganismi o di lombrichi che lavorano per noi. Molto dipende anche dal tipo di materiale inserito.

La formula per fare il compost

  • per una parte di materiale verde (azoto)
  • due parti di materiale secco (carbonio)
  • almeno 1 metro cubo di materiale
  • acqua e aria (va girato almeno una volta al mese)
stratificazione in una compostiera

stratificazione in una compostiera

Materiali per fare il compost

  • un contenitore grande almeno 1 metro cubo per raggiungere una massa critica che faccia attivare correttamente i processi
  • materiale umido. Scarti di cucina, sfalci d’erba, foglie fresche, fondi di caffè, ecc.
  • materiale secco. Fieno, paglia, erba secca, fazzoletti di carta, materiale legnoso di piccole dimensioni, segatura da legno non trattato, foglie secche, carta e cartone.
  • acqua. Il compost ha bisogno di mantenere una umidità costante che favorisca le forme di vita. Se è troppo secco o troppo umido si ferma la decomposizione o si attivano processi di marcescenza. Il compost perciò va protetto dagli eccessi di sole e pioggia.
  • ossigeno. L’ossigeno serve per attivare la fase termofila, è il combustibile per i processi aerobici. Se manca ossigeno si attivano processi anaerobici non funzionali al corretto processo di compostaggio.
Compost maturo

Compost maturo pronto per l’uso in orto o giardino

Lista di materiali che possiamo compostare

Materiale verde, ricco di azoto

  • Sfalci d’erba
  • Avanzi cibo
  • Piante, foglie verdi
  • Fondi di caffè
  • Scarti delle verdure
  • Bucce di agrumi e di altri frutti
  • Frutti troppo maturi o caduti
  • Letame di animali erbivori o uccelli

Materiale giallo, ricco di carbonio

  • Foglie secche
  • Carta e fazzoletti facilmente degradabili
  • Cartone ridotto in pezzi
  • Ramaglie da potature
  • Paglia, fieno secco
  • Cenere, gusci d’uova tritati
  • Cippato e segatura (non trattati)

Materiali che ne aiutano l’attivazione

  • Pasta madre
  • Microrganismi effettivi
  • Siero di latte
  • Fervida e altri fermentati non salati

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Cosa non mettere nella compostiera

Nella compostiera bisogna evitare di inserire (può accadere per sbaglio) ogni tipo di materiale plastico che ovviamente non si decomporrà nel processo. Evitare ogni sostanza disinfettante o anti-batterica che ucciderebbe i preziosi microrganismi e rallenterebbe il compostaggio. Se si vuole evitare di attirare animali come topolini, o talpe, non inserire nel compost resti di formaggio o scarti di carne, questi alimenti potrebbero attirare questi animali indesiderati. Possiamo evitare questo realizzando una compostiera interamente vegetale. Con le dovute accortezze si possono aggiungere anche gli scarti animali, si consiglia in questo caso di chiudere con una rete la parte inferiore della compostiera, quella a contatto con la terra, e nei lati. La rete dovrebbe avere maglie abbastanza larghe in modo da far passare i lombrichi, ma sufficientemente strette da evitare l’ingresso di topi.

Lista di materiali da non inserire

  • plastica
  • sostanze anti-batteriche
  • sostanze anti-funginee
  • prodotti rameici, o prodotti chimici per trattamenti delle piante
  • detersivi e altri liquidi detergenti
  • resti di carne e formaggio (se non vogliamo attirare topolini)
  • capelli

Attenzione a non eccedere nel compost con:

  • cenere
  • fondi di caffè
  • gusci d’uovo

Cosa fare se ci sono formiche nel compost

Se il compost si riempie di formiche vuol dire che è troppo secco. In questo caso annaffiamolo e copriamo il cumulo per evitare che il sole estivo o primaverile possa seccare ulteriormente il nostro cumulo.

Cosa fare se ci sono moscerini nel compost

Il compost potrebbe riempirsi di moscerini. La presenza di mosche, moscerini o altri insetti simili denota che il cumulo è troppo umido.  In questo caso movimentiamolo aggiungendo materiale secco. La presenza di erbe aromatiche, o repellenti per gli insetti, intorno alla zona di compostaggio, potrebbe essere utile per ridurre il fenomeno dei moscerini nel compost.

Cosa fare se il compost ha la muffa

Se notiamo nel compost la formazione di molte muffe, significa che il nostro cumulo è troppo umido e poco arieggiato. Le muffe non sono necessariamente negative per i nostri processi di compostaggio, ma un eccesso di queste potrebbe compromettere la formazione di un compost equilibrato e buono per le nostre piante. Per ovviare a questo problema aggiungiamo materiale secco, togliamo eventuali coperchi per fare arieggiare meglio e rigiriamo gli strati di compost con un forcone.

L’odore del nostro terriccio

Nella realizzazione del compost, del nostro terriccio, il modello da seguire è sempre quello del bosco. Sappiamo che la miglior pacciamatura è quella del bosco, qui si crea un humus ricco e biodiverso, un terriccio fantastico che profuma, appunto, di bosco.  L’odore ci dice molto sul nostro compost: se sta venendo bene avvertiremo un profumo di bosco, questo è un buon indizio che il nostro processo di compostaggio è andato a buon fine e si può quindi procedere alla fase della vagliatura, prima di applicarlo al terreno e alle nostre coltivazioni.

Vagliare il compost

Dopo qualche mese, di media tra i 6 agli 8 mesi di processo, avremo il nostro terriccio pronto. Per ottenere un materiale ancora più raffinato possiamo passare ad un’ultima fase: la vagliatura. Questa fase consiste nel filtraggio del materiale per eliminare ogni parte ancora non del tutto decomposta come legnetti, potature etc. Per fare questa operazione basta spostare dal fondo della nostra compostiera, o dal cumulo, il compost che si è creato posizionandolo sopra una vecchia rete, oppure sopra una cassetta della frutta in plastica, basta che abbia dei buchi a maglia stretta. Sotto alla rete, o alla cassetta, disponiamo un telo o un secchio largo per recuperare il materiale più raffinato. Avremo così il compost pronto all’uso. Possiamo destinare alla vagliatura anche una compostiera apposita per questa fase. Applicheremo al posto del coperchio rimuovibile una rete per vagliare. Sui sistemi di vagliatura potete far lavorare la fantasia. C’è anche chi ha recuperato vecchie lavatrici e ha creato un cesto rotante (vedi foto). Il materiale grossolano che non supera il vaglio può tornare in compostiere e fungere da attivatore per il successivo ciclo di compostaggio.

Vagliatura del compost con cestello di lavatrice

Vagliatura del compost con cestello di lavatrice

Come velocizzare il processo di compostaggio

Per accelerare i processi di compostaggio possiamo usare dei semplici preparati realizzati con i microrganismi. Si tratta delle stesse ricette da aggiungere al nostro suolo per “rivitalizzarlo” e ridare fertilità. Si può aggiungere lievito, si possono fare dei fervida (fermenti di vita), oppure si può aggiungere del compost tea (questo è un preparato liquido, quindi fate attenzione a non aggiungerne troppo). Per attivare un nuovo compost è anche sufficiente aggiungere al nostro cumulo di materia organica una manciata di compost maturo, il terriccio funzionerà da attivatore. Potremo infine anche aggiungere manualmente una manciata di lombrichi, questi saranno molto felici di tuffarsi nel nuovo compost ricco di cibo da decomporre.

Quanto tempo ci vuole a fare il compost

La velocità con cui i microrganismi trasformano la materia organica per produrre un compost pronto per l’orto varia in base a molti fattori: la stagione, la temperature, i materiali introdotti nel nostro cumulo, quanto e come giriamo il compost. In linea di massima, in base alla nostra esperienza, possiamo indicare un arco di tempo per la maturazione del compost che va dai 5 ai 9 mesi. In genere il compost estivo è più veloce (circa 5-6 mesi), mentre quello autunnale e invernale impiega più tempo (7-9 mesi).

Compost al Bosco di Ogigia

Carlo e Francesca preparano il compost al Bosco di Ogigia

Riconoscere un buon compost

Riassumendo: il compost è una miscela di materiali organici carboniosi (paglia, fieno foglie, strame, etc.) e di sostanze azotate come il letame e i residui colturali. In questa miscela sono diversi i microrganismi che lavorano e si mettono all’opera per riorganizzare la materia organica. Quando il processo di compostaggio si svolge in condizioni ottimali e la composizione è ricca e variegata, il risultato è un ammendante stabile che contiene quasi tutti gli elementi necessari ai bisogni delle colture. Un buon compost fornisce materia organica e un apporto di concime alle colture. Ha la capacità di attivare tutto ciò che c’è di vivo nel suolo. Il compost non può essere sostituito né dal letame né dai concimi naturali e neanche dal sovescio. Un buon compost è in grado di rilasciare le sostanze nutritive al terreno nel tempo, gradualmente, questo ci consente di aumentare la nostra fertilità senza grossi squilibri.

Un gran numero di coltivatori amatoriali concima troppo spesso con un compost prosciugato dalle sostanze nutritive, decomposto solo in parte o, ancora peggio, con un vecchio cumulo di letame recuperato dal vicino che se ne voleva sbarazzare. Se vuole che le sue colture crescano bene, un giardiniere-orticoltore deve capire come è costituito un buon compost. Jean-Martin Fortier, dal libro Coltivare bio con successo

Benefici di fare il compost

I benefici ricompenseranno il lavoro che richiede il compostaggio, dal momento che questa operazione moltiplica la ricchezza. Possiamo inserire nel nostro cumulo qualunque materia organica di scarto che raccogliamo gratis e ricavarne un terriccio che darà una spinta importante al raccolto dell’orto. Dentro ad una compostiera ben avviata, popolata di micro e macro organismi affamati, tutto si trasforma in poco tempo e diventa irriconoscibile. Ciò che dobbiamo fare noi è garantire alla squadra dei trasformatori acqua e ossigeno quanto basta e, naturalmente, cibo. Che soddisfazione veder crescere le nostre piante sul terriccio nutriente da noi prodotto.

A questo punto è chiaro come il compost sia una materia preziosa che tutti, con un po’ di buona volontà e lavoro, possiamo produrre. I vantaggi nel fare il compost sono molteplici: trasformiamo un rifiuto in risorsa, risparmiamo soldi pubblici, combattiamo il cambiamento climatico e l’erosione del suolo, creiamo suoli sani per produrre cibo sano. Buon compost a tutti!

Le fasi del compost (video)

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Francesca Della Giovampaola

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