Ad ottobre nell’orto c’è una luce molto bella. Cominciano ad ingiallire le foglie. È tempo di fare ordine, di togliere le ultime colture estive, di preparare il compost e di ammirare i primi risultati dell’orto invernale. I ciuffi dei finocchi, le grandi foglie dei cavoli, le file delle insalate e radicchi di vari colori ci rassicurano del buon lavoro fatto e ci preannunciano i nuovi sapori che ci attendono in tavola.
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Semine e trapianti di ottobre
Ottobre è il mese in cui, a causa dell’approssimarsi dell’inverno, le varietà di ortaggi da seminare o trapiantare non sono molte, ne elenchiamo alcune:
- cavoli (delle qualità verza e nero)
- aglio e aglione
- lattughe invernali
- spinaci
- rucola
- fave
- piselli
- zampe di asparagi
Fave e piselli possono essere seminati sia in ottobre che in novembre. Quale sia il mese più favorevole dipende dall’andamento stagionale successivo alla semina, che non è prevedibile. Se dopo la semina ci sarà un periodo lungo di clima mite i legumi si svilupperanno troppo rischiando di essere rovinati dalle gelate invernali. Al contrario, se arriverà  il freddo in anticipo, le piantine avranno difficoltà a nascere. In entrambi i casi si può compromettere il raccolto. Io consiglierei di fare questa semina nel periodo tra il 15 ottobre e il 15 novembre sperando di indovinare la settimana giusta. Ancora meglio se si ha spazio per fare più semine in periodi successivi. Ci si può spingere anche fino a dicembre.
- Per approfondire: semine da fare a ottobre nell’orto
orto a ottobre
Orto ad ottobre, raccolti da fare
Le verdure che possiamo raccogliere principalmente in questo mese sono:
- cavoli, cappuccio e verza
- porri
- lattughe Â
- peperoni
- fagiolini
Al Bosco di Ogigia abbiamo avuto fagiolini in abbondanza in settembre e ne avremo ancora per ottobre. La semina era stata fatta in agosto per ovviare alla mancata produzione della precedente semina primaverile. I fagiolini seminati in primavera avevano avuto una normale crescita ed anche una buona fioritura, però i baccelli appena generati erano caduti tutti, insieme al fiore. Questo fenomeno è da attribuire al clima: il mese di aprile è stato troppo freddo e ha rallentato la nascita e la crescita delle piantine, successivamente a maggio è improvvisamente esploso quel calore eccessivo che è durato per tutta l’estate. Solo in settembre queste piantine sono riuscite a produrre sulle cime pochi fagiolini piccoli e mal formati. Invece le semine agostane hanno portato ad un buon raccolto.
Aiuola coltivata con la tecnica hügelkultur. Orto a ottobre
La raccolta dei frutti
Ottobre è anche il mese della raccolta delle mele. Al Bosco di Ogigia abbiamo alcuni vecchi meli sul filare preesistente all’acquisto ed altri giovani piantati alcuni anni fa che hanno cominciato a produrre da poco tempo. Tutti i meli erano straordinariamente carichi. Purtroppo gran parte delle mele sono cadute durante la crescita ed anche in fase di maturazione a causa di insetti parassiti. Inoltre ci sono anche diversi cotogni, anch’essi eccessivamente carichi di frutti che pertanto hanno frutti piccoli e stentano a maturare. L’anno scorso la gelata di aprile nella nostra zona azzerò totalmente la produzione di frutta: quest’anno sembra che le piante abbiano voluto produrre la stessa quantità di due anni. In caso di super produzioni, come quella del 2022, è utile intervenire con un diradamento dei frutti quando sono ancora piccoli. Questa operazione permette di avere frutti più grandi e soprattutto più saporiti. Inoltre si stressano meno gli alberi e questo consente di non rischiare per l’anno successivo raccolti molto scarsi.Â
In questo mese noi possiamo raccogliere altre due qualità di frutta: sono le giuggiole e le pesche. Le giuggiole sono poche ma molto grosse, la giovane pianta è il primo anno che produce. Le pesche sono il frutto di una pianta che era stata acquistata da un vivaio e che era della qualità che chiamiamo pesco noce, perché il frutto ha la buccia perfettamente liscia senza la tradizionale peluria della pesca. La pianta evidentemente non ha trovato nel nostro orto il terreno giusto. Infatti dopo alcuni anni di stenti si è seccata. Però, da subito, abbiamo visto crescere un rigoglioso pollone che nel giro di pochi anni è divenuto un alberello. E’ nato da quello che chiamiamo il porta innesto. Infatti il frutto non è la pesca noce ma la tipica pesca dalla buccia vellutata. Di una qualità tardiva perché sta maturando proprio in questi giorni di fine settembre inizio ottobre, la polpa è di colore bianco, le dimensioni sono medie ed il sapore è buono.
- Leggi anche: giuggiola, pianta dimenticata
Giuggiola quasi matura
Lavorazioni del suolo nell’orto di ottobre
Tra i lavori da fare nell’orto segnaliamo particolarmente la preparazione del terreno per le semine, anche di un eventuale sovescio, da fare prima dell’inverno ed anche per quelle della primavera prossima. Tali lavori consistono prevalentemente nella ripulitura del terreno dagli ortaggi estivi, che hanno cessato la produzione o non riusciranno più a portare a maturazione i frutti. Gli scarti possono essere lasciati a copertura del suolo o stoccati per creare il compost, un ottimo fertilizzante che sarà pronto per la primavera successiva. Il terreno sarà poi trattato con le modalità che ciascuno preferisce: arato, vangato (due operazioni che danneggiano il suolo, da fare solo quando serve e con attenzione) o semplicemente allentato con forca vanga o altri attrezzi, anche meccanici. Si può anche applicare soltanto una abbondante pacciamatura. Sarebbe opportuno coprire il terreno, quando è in tempera, con teli impermeabili per poterlo trovare pronto in qualunque momento sia necessario intervenire per le varie operazioni. Dovremmo ricordare sempre che il suolo si danneggia quando rimane scoperto. Se l’aiuola non è coltivata ed è priva di manto erboso, va almeno protetta con teli o cartoni.
- Per approfondire: cos’è il sovescio
Preparazione del compost autunnale
Il compost autunnale dà grandi soddisfazioni. A fine produzione i materiali da utilizzare sono tanti e la compostiera si riempie rapidamente. Per un compost più veloce e ricco si può aggiungere un po’ di letame, per esempio di pecora. Attenzione a scegliere quello di animali allevati nel rispetto dei loro bisogni e senza l’utilizzo di antibiotici. Ricordiamo di mettere un giusto miscuglio di materiali ricchi di azoto e carbonio (verdi e gialli) e di coprire con un telo impermeabile quando i materiali sono già bagnati. La pioggia del periodo rischierebbe di raffreddare e bloccare il lavoro dei batteri termofili. Nei primi due mesi movimentiamo il cumulo, per poi lasciarlo maturare. Per le colture di primavera sarà pronto per essere vagliato e utilizzato.
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preparazione del compost autunnale. Carlo e Francesca al lavoro
Trattamenti sugli alberi da frutto
Nell’orto e nel frutteto ad ottobre si possono fare i primi trattamenti agli alberi da frutto, sicuramente necessari visti i danni da insetti subiti dalla frutta e per contrastare le malattie fungine. Appena cadono le foglie si può intervenire con il primo trattamento contro la bolla, provocata dal fungo Taphrina deformans. È opportuno evitare il più possibile prodotti chimici di sintesi. Si può trattare con propoli o altri prodotti naturali, eventualmente con aggiunta di prodotti a base di rame. In questo periodo dell’anno dosi ridotte di rame non danneggiano l’ecosistema e non rischiamo di finire nel piatto insieme alla frutta. Un trattamento antifungino dovrà essere ripetuto almeno un’altra volta poco prima della schiusa delle nuove gemme. Per combattere i parassiti, soprattutto quelli svernanti nel suolo, sarebbe buona pratica far razzolare delle galline sotto agli alberi. Banchettando con le larve e gli insetti ridurrebbero, in modo consistente, il carico dei parassiti all’inizio della nuova stagione.
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Piantare nuovi alberi in autunno
Il periodo a cavallo tra novembre e dicembre è il migliore, oltre che per certe semine, anche per la piantagione di alberi. le piantagioni si possono fare anche in primavera, marzo e aprile. A mio avviso, però, sono da preferire quelle autunnali, se non altro perché in quel periodo di sei mesi, che sono anche i più piovosi, la terra si compatterà bene intorno alle radici in modo che, alla ripresa della vegetazione, le piante non avranno traumi. Per la messa a dimora sono preferibili gli alberi a radice nuda piuttosto che quelli in vaso in quanto la radice nuda permette alla pianta di far crescere subito i capillari che si estenderanno sul terreno senza ostacoli. Mentre nei vasi le radici si attorcigliano intorno alle pareti ed al momento della messa a terra trovano difficoltà ad estendersi e sicuramente impiegano un tempo maggiore. Nei vivai attualmente si preferisce far crescere le piante in vaso. Tuttavia esistono vivaisti che usano ancora, anche se non per tutte le specie, far crescere le piante a terra. Pertanto cercando tra i vari fornitori è possibile, specialmente in autunno, trovare le piante nello stato che preferiamo.  Â
Preparazione del compost invernale (video)

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