In autunno e all’inizio dell’inverno troviamo molte erbe spontanee commestibili da raccogliere. Novembre e dicembre sono mesi in cui le erbe spontanee si trovano in abbondanza e, rispetto ai mesi di piena estate, possiamo raccogliere molte erbe pronte per il consumo. Vediamo in questo articolo cinque erbe mangerecce da trovare nel periodo autunnale, momento perfetto per fare la spesa nel prato.

Cinque erbe spontanee d’autunno

Prima di scoprire le cinque erbe, vi consigliamo di consultare la nostra tabella di raccolta delle erbe (realizzata con la guida botanica Wateki Taliana Tobert) per conoscere il periodo esatto e le parti delle erbe spontanee da raccogliere. Il calendario di raccolta non può mancare per chi ama le erbe spontanee, puoi scaricarlo gratuitamente.

Acetosella (Oxalis pre-caprae)

L’acetosella gialla è una pianta vivace tra le prime a fiorire, predilige i terreni ombreggiati e molto fertili. Di norma ama una terra morbida e fresca. Da ottobre e fino a marzo si possono raccogliere e mangiare le foglie che si possono raccogliere tutto l’anno. Gambo e foglie hanno un sapore aspro e rinfrescante. Anche gli antichi egizi e i romani la consumavano per accelerare la digestione. Come riconoscere l’acetosella gialla? Osservate le sue foglie inconfondibili: la pianta ha tre foglioline a forma di cuore e ha vividi fiori gialli a cinque petali. Altre info sull’Acetosella le trovate nel fantastico libro di Dafne Chanaz, il Prato è in Tavola (Terra Nuova edizioni).

Borragine (Borago officinalis)

La borragine è un’erba davvero fantastica. Si trova quasi tutto l’anno, da novembre ad aprile e possiamo raccogliere le foglie e mangiarle prima della fioritura. Al tatto la borragine è molto pelosa, le sue foglie sono ruvide e grasse e il nome deriverebbe da borra, che vuol dire tessuto di lana ruvida. Le sue foglie si mangiano cotte: sono buone e tenere e fanno bene anche alla salute. Riducono infatti le infiammazioni, sono depurative e rinfrescanti. Il gusto della borragine somiglia agli spinaci e al cetriolo ed è anche molto delicata al palato. Questa erba è ricca di calcio, potassio e grassi polinsaturi, vitamina C e mucillagini. In cucina va comunque usata con moderazione, perché leggermente tossica per il fegato. Si presta alla preparazione di polpette e ripieni. Ottima da usare per il ripieno dei ravioli.

Borragine

Borragine

Cardo mariano (Silybum marianum)

Il cardo mariano è molto diffuso e ben riconoscibile da altri cardi grazie alle caratteristiche chiazze bianche che presenta sulle foglie e ai suoi bordi pungenti. La pianta sviluppa dimensioni molto importanti durante la primavera e l’estate e può essere anche invasiva, nonostante tutto è una pianta molto utile ed è molto facile da raccogliere e mangiare, soprattutto nel mese di novembre. Fa bene alla salute (è una manna per il fegato) ed è molto buona da mangiare. Anche le sue costole sono un cibo abbondante, apprezzato sin dai tempi dei Greci, disintossicano e rigenerano il fegato. Il cardo mariano ha anche proprietà antiossidanti.

Quando è molto giovane è più delicato e quindi più facile da mangiare crudo. Da novembre a febbraio il cardo mariano si trova sotto forma di piccole piante appena germogliate (plantule). Le giovani piante si possono raccogliere insieme alle radici, lavarle in acqua e poi usarle per fare un ottimo pesto. Man mano che la pianta cresce si mangiano le foglie e le costole, queste si raccolgono e si mangiano da febbraio a marzo. Le foglie del cardo mariano si possono mangiare anche nell’insalata o ancora meglio stufati in padella. Dopo la cottura infatti il cardo mariano ha un gusto simile al carciofo.

Farinello (Chenopodium album)

Il farinello si trova da settembre fino a febbraio. Cresce di solito su terreni smossi. Il farinello è un perfetto sostituto degli spinaci, ha infatti un gusto molto simile a questa pianta erbacea ed è anche chiamato spinacio selvatico. Si può aggiungere all’insalata, oppure come per altre verdure o ortaggi, si può cuocere al vapore oppure lessato e poi condito con sale, olio e limone. Può essere usato anche per i ripieni di tortellini o ravioli. Il nome farinello deriva dalla leggera patina che lo avvolge nella parte inferiore delle foglie, molto simile alla farina. Di questa pianta si consuma quasi tutto: semi, foglie, fusticini e germogli.

Piantaggine lanceolata (Plantago lanceolata)

La piantaggine si trova dove il terreno è più compattato. Lo dice anche il suo nome che significa pianta che si trova sotto la pianta dei piedi. Ed è proprio così che la pianta si riproduce: i semi sono trasportati spesso dalle scarpe dei viaggiatori. Le rosette basali sono molto golose e facilmente riconoscibili. La pianta è caratterizzata dalle sue venature parallele (vedi foto qui sotto), per la foglia allungata dall’apice acuto. Le tipiche venature si riconoscono anche al tocco. Il suo gusto è prelibato: ha infatti un sapore di champignon, è un’erba che sa di fungo! Le sue foglie si mangiano sia cotte che crude e ci si può fare un ottimo pesto, si possono mettere le foglie tenere anche nell’insalata. La piantaggine cotta è davvero prelibata: si usa per il ripieno dei ravioli con la ricotta. Oppure si può creare una crema di piantaggine per condire la pasta, aggiungendo alle foglie mandorle e olio di oliva. Sta benissimo anche nei minestroni. Le foglie della piantaggine si raccolgono soprattutto da ottobre fino a maggio, ma è proprio in autunno e in primavera che il suo sapore risulta migliore. Si possono mangiare anche i boccioli floreali, che compaiono da aprile a maggio.

foglie piantaggine

foglie di piantaggine (Plantago major)

Grazie per essere arrivato in fondo ed aver letto le cinque erbe d’autunno che puoi raccogliere e mangiare (sempre con moderazione). Ricordati di scaricare la nostra tabella gratuita con i mesi di raccolta e le indicazioni delle parti delle piante.

Filippo Bellantoni

Erbe spontanee d’autunno (video)

Insieme alla guida botanica Wateki Taliana Tobert abbiamo approfondito il tema delle erbe spontanee d’autunno. In questo video (una live di oltre un’ora con gli amici del Bosco), parliamo di cinque erbe che non possono mancare nel nostro cestino in autunno: parietaria, centocchio, caccialepre, piattello, alliaria e ombelico di venere.

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Centocchio

Guida gratuita
Tabella di raccolta delle erbe spontanee

5 erbe spontanee da riconoscere (ebook)

Libri
Il prato in tavola, di Dafne Chanaz, ed. Terra Nuova
Mediterranean Wild Edible Plants di Sanchez-Mata, ed. Springer

Video sulle erbe spontanee
Facciamo foraging, conosciamo tre erbe selvatiche
Erbe spontanee nell’orto, risorsa da raccogliere