Le arachidi sono il frutto sotterraneo di una pianta originaria del Brasile, la Arachis hypogaea. Proveniendo da un clima caldo, per seminare le noccioline, dobbiamo aspettare che le temperature siano tiepide, di norma in Italia il periodo corretto per le semina va da marzo a maggio. Autoprodurle nell’orto non è difficile, si tratta di una coltura rustica che sopporta bene la siccità , purché il terreno sia sciolto e drenante. Le arachidi si adattano a climi rigidi o montani e dalle nostre parti, in provincia di Siena in centro Italia, è bene metterle a dimora nel mese di maggio, quando siamo sicuri di essere fuori dal pericolo gelate. Saranno poi pronte tra la fine di settembre e ottobre.
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Origine delle arachidi
Le arachidi appartengono alla famiglia delle leguminose. Ci sono due varietà di arachidi: una originaria delle Ande e l’altra dal Brasile. La varietà peruviana, quella più adatta per il burro di arachidi, è stata ritrovata nelle tombe degli Incas. La pianta è un cespuglio basso ed eretto e produce sottoterra diverse arachidi in ogni baccello, ricoperte da una coltre color salmone. Queste arachidi furono portate in Messico e da lì raggiunsero poi l’Europa, l’Indonesia, la Cina e l’India dove divennero un’importante coltivazione.
Arachide brasiliana
L’arachide brasiliana (quella diffusa in Europa che coltiviamo) presenta una forma più prostrata, porta solo due arachidi in ogni baccello, ricoperte da una pellicola di colore rosso scuro e ha un sapore gustoso. I portoghesi la introdussero in Africa. In Italia la coltivazione dell’arachide inizia in provincia di Alessandria nel 1870, ma nel nostro paese non divenne mai una coltura di particolare importanza.
coltivazione delle arachidi
Caratteristiche dell’arachide
L’arachide è un piccolo cespuglio annuale resistente alla siccità , ma molto sensibile alle gelate e al freddo. I piccoli fiori gialli simili a quelli di un pisello si sviluppano tra l’ascella delle foglie verso la base dei germogli. Gli steli dei fiori fecondati si allungano a formare una struttura simile a una radice che poi penetra nel suolo e alla cui estremità si forma l’arachide che matura sottoterra. Questo fenomeno si chiama geocarpia. Le arachidi non richiedono particolari attenzioni nella coltivazione, non hanno bisogno di molta acqua. Sarebbe bene praticare un po’ di diserbo manuale se non vogliamo che il nostro bancale venga riempito da erbe spontanee e “soffochi” la nostra coltivazione. Il ciclo colturale dura cinque mesi, considerando la semina primaverile che sfrutta i mesi più caldi. Possiamo coltivare questa leguminosa in tutta Italia.
Semina delle arachidi
Prima della semina si prepara il terreno, consiglio di usare una forca vanga o una grelinette per ridurre il compattamento del suolo e avere una bella terra fine. Nel periodo in cui si seminano, la terra dovrebbe essere in tempera se non abbiamo avuto periodi troppo piovosi. Fate molta attenzione al tipo di terra, questa è bene che sia bene sciolta per dare modo al peduncolo del fiore di conficcarsi in terra e generare così il frutto. Evitate luoghi con ristagni d’acqua che possono provocare marciumi. In fase di semina si può aggiungere al terreno del compost e se lo abbiamo anche del biochar attivato. Non è molto consigliato aggiungere stallatico o concimi azotati poiché queste piante non hanno bisogno di particolare apporto di azoto. Le arachidi vanno seminate a una certa distanza, noi abbiamo sperimentato con successo questo schema: 70 centimetri di distanza tra le file e circa 20-30 centimetri tra un’arachide e l’altra. In questo modo abbiamo avuto una fitta nuvola verde di arachidi che ha costituito anche una ottima pacciamatura verde per il terreno. Dopo la semina è bene fare una leggera pacciamatura per non lasciare il suolo completamente scoperto (si può usare fieno, foglie, quello che avete a disposizione). Ricordate anche di innaffiare, durante le prime settimane, per far germinare l’arachide.
- Per approfondire: semina delle arachidi (video)
Per la semina è molto importante usare sempre arachidi non tostate, la tostatura infatti uccide l’embrione e non germineranno se interriamo queste arachidi. Le mettiamo nella terra con tutta la loro pellicina, questa infatti le protegge e dà loro il tempo di germinare. Per trovare arachidi adatte alla coltivazione potete chiedere ad un venditore di arachidi ambulante se ne ha da parte ancora non tostate, oppure acquistare bustine di semi, facilmente reperibili on line.
Quando si seminano e quando si raccolgono
Il periodo migliore per la semina delle arachidi è a fine primavera, aprile, maggio sono buoni mesi per la semina di questo ortaggio. La raccolta avviene quando la pianta è quasi seccata, possiamo calcolare il periodo buono osservando le foglie, quando ingialliscono è un buon momento: di norma tra settembre e ottobre, ma si può arrivare fino a novembre. Attenzione a non attendere troppo perché le piogge e l’eccesso di umidità potrebbero danneggiare le nostre arachidi.
Le arachidi arricchiscono il suolo
Le arachidi sono il frutto di una pianta leguminosa, quindi mettendole nel nostro orto, non solo andiamo a produrre un frutto piuttosto gustoso e nutriente, ma miglioriamo anche la fertilità del suolo. Sono ottime per quei terreni dove abbiamo già coltivato con piante che richiedevano molto nutrimento. Con le arachidi riportiamo infatti azoto nel suolo.
- Per approfondire: cos’è il sovescio e perché ci è utile
Geocarpia
Le arachidi hanno questa caratteristica particolare, sotto terra non raccogliamo dei tuberi o delle radici, ma proprio dei frutti. Questo fenomeno per cui i fiori che produce la piantina vanno a conficcarsi nel terreno e a fruttificare sotto terra si chiama geocarpia. La particolarità di questa pianta è che ha una radice centrale fittonante, un bel fittone che va in profondità nel terreno e lavora naturalmente la terra. Le radici sono ricche di tanti fascicoli dove avviene quel fenomeno interessantissimo che è l’azoto fissazione grazie alla presenza dei batteri Rizhobium. Quindi essendo delle leguminose sono ottime per nutrire il suolo e da utilizzare prima di una coltura d alto consumo. Dopo le arachidi, ho infatti deciso di mettere il grano nelle aiuole, una coltura ad alto consumo di sostanze nutrienti dal suolo.
raccolta delle arachidi
Raccolta delle arachidi
In autunno, quando le nostre arachidi inizieranno ad ingiallire, è il momento della raccolta. Le noccioline americane vanno raccolte, se possibile, con la terra asciutta. La terra del Bosco di Ogigia dove le ho coltivate era molto friabile. Quando le tirate fuori dal terreno, le noccioline sono sporche di terra, vanno subito pulite il più possibile, potete effettuare questa operazione a mano poi è bene farle asciugare all’aria, attenzione che non prendano umidità . Quando sono asciutte sarà facile rimuovere la terra residua. La raccolta è un’operazione molto soddisfacente, scoprire le piante e trovare i fiori fecondati sottoterra (arachidi) è davvero sorprendente. La natura ci mostra soluzioni davvero ingegnose!
fenomeno di geocarpia, come si formano i frutti di arachidi
Benefici delle arachidi per la salute
Le arachidi sono ricche di grassi monoinsaturi e fanno bene per regolare il nostro livello di colesterolo. Hanno un buon contenuto proteico. I semi sono ricchi di minerali come magnesio, zinco, potassio, fosforo, rame e manganese con un buon contenuto di fibre, circa 25 grammi di fibre ogni 100 grammi di alimento. Hanno anche un buon livello di vitamina E.
100 grammi di arachidi tostate contengono circa 600 calorie:
- lipidi (75%)
- proteine (19%)
- carboidrati (6%)
giovane piantina di arachide
Conservazione
Per consumare le arachidi consigliamo di tostarle. C’è chi le mangia anche crude ma noi le preferiamo tostate. Possiamo tostarle sia con la buccia, che senza la buccia. Bisogna fare molta attenzione in questa fase di tostatura: si mettono in forno a 160 gradi per circa una decina di minuti. Bisogna però stare attenti e controllare e girare di continuo, perché è molto facile bruciarle. Un altro modo fantastico per mangiare le noccioline è fare il burro di arachidi (molto diffuso in America). Per fare il burro di arachidi basta frullare questi frutti già tostati: viene fuori la crema buonissima che poi possiamo condire come vogliamo. Le arachidi più belle vi consiglio di tenerle per la semina dell’anno successivo. È molto importante conservare quelle più belle perché sono quelle le danno origine, più facilmente, a piante sane e forti. Quando avete cominciato a coltivarle tenetevi sempre il seme.
Coltivare arachidi. La raccolta (video)

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Libri
Ortaggi insoliti, di Matteo Cereda e Sara Petrucci, Ed. Terra Nuova
Agricoltura organica e rigenerativa, di Matteo Mancini. Ed. Terra Nuova
Coltivare bio con successo, di Jean-Martin Fortier. Ed. Terra Nuova
Il mio orto biologico, di Francesco Beldì, Enrico Accorsi. Ed. Terra Nuova
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