Gli alberi per crescere bene non hanno certo bisogno del nostro aiuto. Olivi a parte, che essendo arbusti, senza potatura avrebbero una struttura completamente diversa da quella che vediamo comunemente, gli alberi crescono seguendo una architettura naturale perfetta per affrontare le condizioni ambientali che si presenteranno stagione dopo stagione. Ma come fare una corretta potatura degli alberi da frutto?
Anche molti degli alberi da frutto che siamo abituati a vedere di piccole dimensioni, potrebbero diventare grandi come querce, ma se vogliamo produrre tanti frutti, con grandi pezzature e facili da raccogliere ci conviene imparare a potare. In questo articolo troverete i principi base per una buona potatura degli alberi da frutto (attenzione: mai capitozzare un albero da frutto).
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Indice dei contenuti
Perché è importante potare alberi da frutto
La potatura serve per modificare il modo naturale di vegetare delle piante per migliorarne la fruttificazione, allungarne la vita produttiva e facilitare le operazioni di raccolta. Il suo scopo fondamentale è ottenere l’equilibrio tra la chioma e le radici della pianta tenendo presente una regola: tanta vegetazione penalizza la produzione e l’eccessiva vegetazione deriva da potature troppo intense. Insomma potare è importante, ma ancora di più importante è potare bene. Per mettere in pratica una buona potatura bisogna, innanzitutto, conoscere le parti dell’albero e la sua fisiologia. Per esempio è importante saper distinguere le gemme a fiore da quelle a legno e come i nostri interventi ne influenzeranno lo sviluppo.
I contenuti di questo articolo sono stati preparati grazie al corso on-line gratuito organizzato da Stocker, che propone corsi di potatura con docenti di grande esperienza. Un tempo i corsi si svolgevano in presenza, adesso è possibile seguirli anche on line. Per la stagione 2022 sono previsti corsi specifici per la potatura degli alberi da frutto e dell’olivo, base, avanzati e pratici tenuti dal Prof. Antonio Domenico Velonà e dal Dott. Giorgio Pannelli.
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Rispettare le gerarchie della pianta nella potatura
Nella struttura della pianta riconosciamo delle gerarchie. Il tronco domina le branche principali. Queste sono dominanti rispetto alle branche secondarie. E così via. La dominanza si riconosce dal diametro. La branca non dominante deve avere un diametro che non superi i 2/3 della dominante. Il ramo è l’ultima vegetazione dell’anno e si riconosce perché non ha ramificazioni.
Contenere il vigore della pianta
Il ramo che cresce in verticale è più vigoroso e quindi meno portato a fruttificare, un ramo più orizzontale avrà maggiore attività produttiva. Con la potatura si sceglie di far crescere i rami in posizione più inclinata. I succhioni (piccoli rami che emergono da rami di diversi anni) sono ben riconoscibili per la loro vigoria e per l’andamento verticale. Generalmente vanno eliminati, a meno che non servano per sostituire una branca. La presenza di tanti succhioni è sintomo di squilibrio. L’intensità di potatura deve essere inversamente proporzionale alla vigoria della pianta, che si misura in base alla crescita dei rami di un anno. Più gli alberi sono vigorosi più la potatura si dimostra dannosa.
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Non tagliare la gemma apicale
I rami di un anno sono rivestiti di gemme, l’ultima delle quali si trova in cima al rametto. La gemma apicale ha la peculiarità di controllare lo sviluppo delle altre e se la eliminiamo sconvolgiamo l’equilibrio della pianta. Senza la sua gemma apicale l’albero si svilupperà ancora di più verso l’alto perché dal ramo tagliato se ne svilupperanno molti altri. Per abbassare la chioma la giusta strategia è il taglio di ritorno, che si effettua tagliando il ramo che punta verso l’alto subito dopo un ramo laterale di ordine inferiore. La linfa si rivolge verso questo e le ramificazioni prenderanno un andamento più orizzontale. Per modificare la tendenza allo sviluppo verticale possiamo anche ricorrere alla curvatura del ramo. Attenzione perché pesco e olivo hanno un andamento diverso dalle altre piante da frutto.
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In commercio di trovano attrezzi che permettono di effettuare da terra le potature senza l’utilizzo di scale. Quello della foto è una forbice ad asta lunga telescopica
Il taglio di ritorno viene anche definito taglio a frutto, ha la caratteristica di non bloccare la linfa e di salvaguardare l’equilibrio dell’albero. Si contrappone al taglio a legno o taglio di raccorciamento che, abbiamo visto, provoca lo sviluppo di molto legno e l’innalzamento della chioma, che diventa fitta e disordinata.
- Guarda anche questo video breve: perché potare
Potatura alberi da frutto: gli errori da evitare
- Potare intensamente pensando di poter contenere la vigoria della pianta
- Tagliare la gemma apicale
- Trascurare la potatura estiva, che permette di controllare meglio l’equilibrio della pianta
- Effettuare tagli non corretti che impediscono la cicatrizzazione del legno
Come potare gli alberi da frutto. Corso gratuito (video)

Qui puoi iscriverti al corso gratuito sulla potatura dell’olivo.
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