Alzi la mano chi non possiede una pianta di rosmarino. In vaso o a terra ci siamo, prima o dopo, cimentati con questa pianta aromatica le cui foglie danno profumo e sapore a tantissime ricette. Si usa per aromatizzare le carni, fa diventare più appetitose le focacce, non può mancare nella cecina, sulle patate arrosto, nella zucca al forno e in una infinità di altre ricette. Un rametto di rosmarino fresco a portata di mano si trova sempre nei pressi di una cucina che si rispetti. Si tratta di un arbusto rustico, facile da coltivare, che richiede poca manutenzione. Se si lascia il rosmarino crescere senza potarlo, però, ci troveremo con un pianta poco armonica, legnosa nella parte inferiore e con meno rametti freschi da raccogliere. L’ideale sarebbe potarlo una volta all’anno (marzo è un buon momento) così da ringiovanire sempre la pianta e conservare una bella forma. 

La pianta del rosmarino 

Il rosmarino è uno degli arbusti mediterranei per eccellenza. Si tratta di una pianta aromatica sempreverde, il cui profumo ci ricorda le passeggiate estive lungo le nostre coste. Ama il mare come ci dice anche il suo nome. Sopporta bene periodi di aridità e il sole intenso, per farlo crescere bene dobbiamo offrire una buona esposizione solare. Resiste anche alle gelate fino a -15°C, quindi prospera anche nelle zone interne purché non ci siano ristagni d’acqua alle sue radici. 

Il rosmarino è facile da riprodurre da talea, i suoi rametti attecchiscono facilmente. Inoltre la pianta, se trova condizioni favorevoli, si propaga da sola attraverso rami che si piegano fino a toccare terra ed emettono radici.

potatura del rosmarino

potatura del rosmarino. Nella foto potatura con la forbice elettrica Kantia di Stocker

Quando si pota il rosmarino

Il rosmarino può essere potato a fine estate o inizio autunno, al termine della fioritura oppure a fine in inverno, indicativamente tra gennaio e marzo. Scegliamo il periodo in base al nostro clima, dovremmo evitare di fare subire delle gelate alla pianta subito dopo la potatura. La fioritura è molto lunga e impegna tutta la primavera e l’estate, per questo non bisogna ritardare troppo la potatura di inizio anno, altrimenti ci troveremo ad eliminare tanti fiori, probabilmente brulicanti di insetti interessati al loro polline. 

Come si raccolgono i rametti del rosmarino

Quando preleviamo i rametti di rosmarino per utilizzarli, di fatto stiamo effettuando una potatura, che influenza lo sviluppo successivo della pianta. Il rosmarino va raccolto tagliando i rametti freschi che emergono verso l’alto, mentre non vanno svuotati i tronchetti dei rami laterali, altrimenti questi rimarrebbero spogli. Usiamo nella raccolta una forbice adatta per fare tagli netti e non sfilacciati e, se possibile, facciamolo a pianta asciutta. Se l’intento è fare talee si può anche scortecciare la base del rametto di rosmarino per favorire la formazione di radichette, ma non è necessario affinché attecchisca. 

Le fasi della potatura del rosmarino

Partiamo sempre dall’osservazione della pianta per decidere come intervenire. Prima di tutto eliminiamo le parti secche o malate. L’entità dell’intervento dipende da quanto tempo è passato dall’ultima potatura. Se siamo costanti nella manutenzione basterà fare delle spuntature, se invece abbiamo lasciato lignificare le branche senza tagliare per lungo tempo, sarà necessario un taglio più pesante. Mai troppo, però. Il taglio non dovrebbe riguardare più di un terzo della lunghezza totale del ramo e mai si dovrà lasciare solo il tronco privo di parti verdi. Il rosmarino non ha la capacità di riformarle e un taglio del genere lo ucciderebbe. I nostri tagli servono per contenere le dimensioni della pianta ed evitare che si svuoti. Per questo dobbiamo abbassarlo tagliando una parte del rametto che sale verso l’alto. Questo stimolerà nuova vegetazione e ramificazioni. Il taglio deve essere netto, non sfilacciato e leggermente obliquo, per evitare che si creino ristagni d’acqua proprio sulla ferita.

Le fasi principali della potatura del rosmarino

  • Osservare la pianta
  • Eliminare parti secche, malate o deboli
  • Spuntare le cime per tornare indietro sul ramo
Potatura del rosmarino al Bosco di Ogigia

Potatura del rosmarino al Bosco di Ogigia

Quali attrezzi usare per la cura del rosmarino 

Il rosmarino forma inizialmente rami teneri che con il tempo aumentano di spessore e diventano legnosi. Per effettuare tagli corretti è necessario disporre di attrezzi adeguati. Più riusciamo a fare tagli netti e precisi, meno problemi creeremo alla pianta con le ferite. In base al diametro dei rami da tagliare ci serviranno strumenti di diverse dimensioni. Una forbice da pota manuale per i rami giovani e una forbice elettrica per i rami più grandi. In alternativa potrebbe andare bene un troncarami. Quando le parti da tagliare sono tante, uno strumento elettrico ci risparmia fatica ed è più facile da usare di un seghetto. Le diramazioni del rosmarino sono intricate e non ci permettono di lavorare bene con una sega. Per il mio rosmarino ho testato la nuova forbice Kantia di Stocker, l’ho trovata leggera e adatta a questo tipo di lavoro.

Per i tagli da fare su piante che svettano in alto, come un pergolato di glicine o di vite, esiste lo stesso tipo di forbice elettrica, ma montata su asta telescopica regolabile.

10 modi per utilizzare le potature di rosmarino

Quando potiamo ci troveremo tanti rami di rosmarino che non riusciremo a smaltire subito in cucina. Ecco 10 modi per utilizzare le potature:  in tanti modi diversi:

  1. Per fare talee e far crescere nuove piante. Da usare per rinnovare le piante invecchiate, creare siepi di rosmarino o da regalare. 
  2. Per conservare del rosmarino essiccato. Basta appendere mazzetti di rametti in un luogo riparato e ventilato per due settimane, per poi staccare le foglioline e conservarle in un barattolo come condimento sempre pronto all’uso. 
  3. Per preparare un olio aromatizzato. Si coprono di olio extra vergine di oliva dei rametti perfettamente asciutti e si lascia il tutto in infusione per due settimane. 
  4. Per pacciamare l’orto. Le potature di rosmarino, un po’ sminuzzate, possiamo usarle sui vialetti o nelle aiuole dove verranno decomposte e andranno a nutrire la terra. 
  5. Per creare punti di accumulo di materia organica. Lascia i rametti a terra, direttamente sul suolo, anche sotto alla pianta appena potata, per fornire nutrimento e protezione a tutti gli abitanti del suolo.
  6. Per fare ghirlande profumate e decorative.
  7. Per preparare dei sacchetti per la biancheria. Potrai metterli in cassetti e armadi per allontanare le tarme. 
  8. Per fare il compost. Possiamo mettere tutto in compostiera dopo un opportuno sminuzzamento che serve ad accelerare la decomposizione. 
  9. Per estrarre l’olio essenziale di rosmarino. Se si è attrezzati e i rametti sono davvero tanti, possiamo estrarre il suo olio essenziale per distillazione in corrente di vapore.
  10. Per fare un fermentato, fervida
interno di pianta di rosmarino

interno di pianta di rosmarino, vista dal basso

Curiosità sul rosmarino

Il rosmarino è la pianta simbolo della memoria. Nell’antica Atene e nell’antica Roma i rametti di rosmarino simboleggiavano l’immortalità dell’anima. Per questo erano posti tra le mani dei defunti e bruciati durante i riti funebri. Gli studenti greci indossavano rametti di rosmarino tra i capelli prima di un esame per favorire la memoria. In Grecia e a Roma era anche simbolo della fedeltà coniugale e veniva indossato dagli ospiti d’onore ai matrimoni. Il rosmarino appare in alcune cerimonie anche ai giorni nostri. In Inghilterra viene usato l’11 novembre durante la commemorazione dei caduti delle due guerre mondiali.

Francesca Della Giovampaola, in collaborazione con Stocker

Potare il rosmarino (video)

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Fonti e libri
Le Erbe, di Frank J.Lipp, Edt edizioni

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