Hubert è un agricoltore che produce ortaggi in Baviera, nella Germania del sud. Le sue giornate sono piene di impegni e non può andare in ferie perché un orto ha bisogno di cure continue. Oltre a lavorare senza sosta nella gestione della sua azienda organizza corsi e incontri per condividere le sue conoscenze. Il segreto della sua energia lo spiega così: “Vivo esclusivamente seguendo il mio cuore, faccio solo le cose che mi piccione e che ritengo importanti. Vivo secondo i miei ideali e non mi faccio bruciare da qualche sistema economico”.
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Il progetto del Campo della vita
Per incontrare Hubert e vedere dal vivo il suo speciale orto sono andata fino in Germania dove si trova il “Campo della vita”, un’azienda agricola di quattro ettari in cui si producono quintali di ortaggi e piccoli frutti che nessuno può acquistare. La terra viene coltivata senza utilizzare pesticidi e nel rispetto dei ritmi della natura e delle necessità delle piante. Qui si pensa al benessere delle persone, ma anche a quello dei vegetali. “Il campo della vita – spiega il suo proprietario – è nato perché tutti gli esseri viventi possano riprendere la loro libertà, piante comprese”.
In questo pezzettino di Baviera si perseguono due scopi:
- Offrire alle piante la libertà di manifestate la loro intelligenza
- Prepararsi ai cambiamenti in arrivo per l’attuale sistema economico
Le piante sviluppano la propria intelligenza
Nel Campo della vita nessuno è schiavo, anche le verdure godono di libertà. La libertà di adattarsi alle condizioni dei quattro ettari di terra in cui sono coltivate, di riprodursi secondo natura, di migliorarsi generazione dopo generazione, di sviluppare la propria intelligenza. Tutti i semi sono prodotti in modo diretto, qui non entrano piante ibride. Ogni anno sarà la pianta regina, quella più bella e che riesce a conservarsi più a lungo, a conquistare il diritto di far germinare i suoi semi. Tutto questo sembra facile da ottenere, in realtà Hubert e la moglie Monica si sono resi conto che per liberare le piante dovevano uscire dall’attuale sistema economico. Hanno rinunciato a vendere le loro verdure e ad accedere ai finanziamenti che sostengono l’agricoltura in Europa. Sono una coppia schiva, che non ama la pubblicità, ma la loro azienda è un viavai di persone che condividono i loro ideali, che partecipano a corsi e visite guidate e che coltivano il proprio cibo.
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Ognuno coltiva il proprio cibo
I prodotti della terra, belli e abbondanti, vanno agli abitanti della zona che non li ottengono con il denaro, ma con il loro lavoro. Il compito di Hubert è preparare la terra e sovrintendere a tutte le fasi delle coltivazioni. Ha una vasta esperienza e l’organizzazione della produzione agricola non costituisce la sua principale preoccupazione. A dargli più grattacapi sono gli attuali 115 autoproduttori che usufruiscono della sua terra e delle sue conoscenze per coltivare direttamente il loro cibo. “Ognuno arriva con interessi diversi e si impegna a modo suo nel progetto – spiega Hubert – per questo è necessario dare delle regole che permettano di contemperare le esigenze senza far nascere conflitti”. Ad ogni inizio di stagione i partecipanti sottoscrivono un contratto per entrare nel gruppo di lavoro. Ciascuno di loro si impegna a lavorare ogni settimana nelle ore stabilite prima di raccogliere verdure e frutti di prima qualità. Le ore di lavoro richieste sono poche, ma devono essere garantite con continuità, pena l’impossibilità di usufruire dei frutti della terra. I contadini part time pagano anche una quota di adesione per la copertura delle spese, che non da diritto alla raccolta. I prodotti, in ogni caso, non possono essere comprati con il denaro. L’organizzazione funziona senza la creazione di una associazione o di una qualsiasi altra struttura riconosciuta dalla legge, questo è importante per garantire a tutti libertà.
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La strada per la resilienza
L’azienda è un laboratorio dove si sperimenta una possibile strada per rendere più resilienti i territori e le persone di fronte agli shock che la nostra civiltà potrebbe trovarsi ad affrontare prossimamente. Lui, esperto agricoltore un tempo dedito alla biodinamica, ha ideato il progetto per permettere alle persone di coltivare il proprio cibo, di imparare a conservarlo e di organizzare reti locali di relazioni e scambi. Il risultato è la resilienza sia della comunità umana che di quella vegetale. Qui si producono solo verdure e un po’ di miele perché nella regione, come spiega Hubert, gli allevamenti sono già tanti e se una crisi impedisse l’arrivo di cibo da lontano, a mancare sarebbero gli ortaggi e non la carne. Oltre che a coltivare nel Campo della vita si insegna a conservare e cucinare gli alimenti perché mantengano l’energia e i nutrienti che servono per una buona salute. I lavori sui campi offrono anche una buona scusa per stare insieme, tanto che in molti mettono tra i benefici dell’iniziativa al primo posto la socialità e la secondo la fornitura di cibo sano.
Riconosciamo l’intelligenza delle piante
Ogni organismo vivente che popola la terra ha affrontato una lunga evoluzione e un complicato processo di adattamento all’ambiente. Ha utilizzato la sua intelligenza per sopravvivere e avere una discendenza. Per gli uomini (e altri animali) la parola intelligenza ci sembra adatta a descrivere l’abilità che è stata utilizzata, ma quando parliamo di piante non siamo troppo propensi a riconoscerla. Eppure l’intelligenza è distribuita tra le forme di vita in modo molto più capillare di quanto non siamo abituati a pensare. Con il nostro grande cervello supponiamo troppo spesso di poter sovrintendere sugli altri viventi, che non dispongono delle nostre abilità. Questo pensiero ha già dimostrato i suoi limiti. L’intelligenza dei vegetali, che si sono diffusi sulla Terra con molta più efficacia degli animali, è studiata in qualche laboratorio e poco considerata altrove. Eppure le piante sono intelligenti e hanno diritto di sviluppare e manifestare le loro qualità. Se le lasciamo libere di esprimersi ne guadagneremo sicuramente anche noi.
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Link utili
Azienda di Hubert, Lebensfeld Jaksch (in tedesco)
Potrei avere il link dell’azienda? Grazie
Ciao Delfina, acco il link http://lebensfeld-jaksch.de/