Dopo i nostri video sulla stufa pirolitica e l’accurata spiegazione dell’artigiano Axel Berberich siamo stati sommersi di email, domande e richieste specifiche su questo tipo di riscaldamento. In questo articolo proviamo a rispondere alle domande più frequenti sull’uso e sul funzionamento della stufa pirolitica e chiarire i tanti dubbi. Gran parte delle risposte le trovate nel nostro primo articolo sul sistema a pirolisi, qui proviamo ad approfondire altri aspetti ancora non trattati.

Domande più frequenti sulla stufa pirolitica

Il peso di queste stufe pirolitiche condiziona il luogo dove posizionarle? Può riscaldare due piani?
Risposta di Axel Berberich. La stufa del video, che scalda circa 20, 25 metri quadrati pesa circa 220 kg. Un solaio “normale” regge di solito il suo peso. Nel dubbio conviene sempre chiedere il parere di un esperto architetto o ingegnere. In ogni caso, se il muro lo permette, si può sempre appoggiare la stufa su due staffe ancorate nel muro posteriore. Le staffe possono essere inserite nel basamento della stufa. Per scaldare due piani si dovrebbe progettare una stufa su misura.

Per quanto riguarda la modifica suggerita alla camera di combustione di una stufa economica, come si risolve l’ingresso dell’aria della combustione se si sposta in basso il fuoco eliminando il cassetto delle ceneri?

Risposta di Axel Berberich. Tradizionalmente la stufa ad accumulo a legna è stata gestita con lo sportello aperto durante la combustione. Non serve lasciare lo sportello aperto e spalancato. Basta che prenda un po’ di aria, questo è sufficiente. In passato la legna bruciava sempre sul fondo di pietra, refrattario finché poi non è arrivato il carbone come combustibile. Il carbone ha bisogno di tanto ossigeno per bruciare bene e per questo motivo è nato l’uso delle griglie di ghisa. La legna, che ha accumulato dell’ossigeno nella sua crescita, ha quindi bisogno di meno ossigeno per la combustione.

Differenze stufa pirolitica e stufa ad accumulo

Non capisco se la stufa ad accumulo è anche pirolitica o sono due cose diverse? Ho letto di stufe a fiamma inversa? Sapete cosa cambia?
Risposta di Axel Berberich. Una stufa ad accumulo è una stufa che accumula l’energia del fuoco sviluppato e la rilascia piano piano nell’ambiente. Tradizionalmente la stufa ad accumulo è legata ad una combustione a legna. Potrebbe essere anche legata ad una combustione a gas, gasolio, pellet, etc. Potrebbe essere anche con una fiamma inversa. In questo caso quello che ho fatto è combinare semplicemente il principio di accumulo con il principio della combustione tramite pirolisi.

stufa ad accumulo sezionata, stufa grezza

stufa ad accumulo sezionata ed Axel Berberich

Peso della stufa

Quanto pesa la stufa sezionata che viene mostrata? (vedi foto sopra). Esistono per interno?
Questa stufa è da interno e non ancora rivestita, rifinita. Scalda circa 25, 30 metri quadrati in una casa standard. Pesa all’incirca 220 chilogrammi.

Vorrei costruire una stufa da solo visto che al momento non dispongo di molti soldi, mi chiedevo dove posso comprare i materiali per le colate?
Per le colate ti consiglio cemento fuso, come legante si trova in magazzini edili ben forniti. La graniglia di refrattaria è un pochino più difficile da reperire, consiglio di cercare contatti in internet. Dovresti pensare a come armare i pezzi delle colate: puoi usare una rete o fibre di ceramica, vetro, ferro.

Certificazione

Ho un dubbio: queste stufe sono certificate?
Il dubbio è più che legittimo. Intanto sarebbe importante sapere che il regolamento della certificazione a stelle riguarda solamente stufe prodotte industrialmente. Stufe create artigianalmente non entrano nella stessa classificazione. Per stufe a biomassa, stufe ad accumulo vale la legge Europea “UNI-EN 15544:2009”. Spesso però serve un ulteriore esame dei fumi da un tecnico autorizzato. Per esempio ho montato una stufa (proprio questa del video) in Germania dove si usa questo metodo per tutte le stufe, che non sono già certificate industrialmente. Per alcuni modelli, soprattutto a pirolisi, sto facendo anche io una certificazione di “marcatura CE” per evitare problemi di burocrazia.

Chi mi chiede della certificazione delle mie stufe, dico che continuerò a farle appellandomi alla legge Europea “UNI-EN 15544:2009”, questa legge sarà trasformata presto in una marcatura, marchio CE. Visto però le restrizioni sempre più severe in alcune zone tendo a non promettere troppo per le stufe a legna con combustione tradizionale, perché credo in futuro sarà difficile avere l’autorizzazione dell’uso di legna come combustibile. Propongo volentieri corsi di autocostruzione per chi si sente tranquillo di mettersi una stufa museale in casa.

stufe pirolitiche ad accumulo

stufe pirolitiche e ad accumulo

Inquinamento

Cosa ne pensi dell’inquinamento delle stufe a legna? 
La stufa a legna, anche se sé naturale, non protegge per niente dal fatto di essere inquinante. La cultura qui in Italia di usare legna non sufficientemente stagionata crea purtroppo una situazione di forte inquinamento. L’utilizzo della stufa economica, con una fiamma in maggior parte in contatto con la piastra in ghisa, su cui si cucina, crea un cattiva combustione. Secondo me si dovrebbe iniziare ad entrare in modo più approfondito nel tema di riscaldamento naturale.

Quanto dura la carica, come si fa per ricaricare?
La durata della combustione è di circa 3, 3,5 ore con l’uso di pellet. La durata dipende al tiraggio e alla massa del combustibile. Più forte il tiraggio meno è la durata della combustione, più massa di combustibile abbiamo nel processo è più è lunga la durata della combustione.

Pellet

Come fare con il costo del pellet così alto?
Il problema del costo del pellet è un tema che riguarda tutti. Io stesso non sostengo l’approccio del mercato del pellet, che fa derivare la materie prime per una alta percentuale da paesi dell’Est (Romania, etc). Anche quel sacrosanto” pellet dall’Austria viene prodotto di solito con legno dei paesi esteri (dal punto di vista dell’Austria, non toccano i boschi nazionali). Il discorso cambia se parliamo di pellet prodotto da scarti di lavorazione forestali, scarti agricoli, gusci e noccioli della frutta. Secondo me è una visione molto valida e non voglio smettere di credere di poter arrivare ad una autosufficienza anche da questo punto di vista e a una maturità personale e sociale, riguardo alla consapevolezza di quanto inquiniamo. Oltre al pellet possiamo usare cippato di legno, noccioli di olive o di frutta con diverse gradazioni di resa.

Quanto costa la stufa pirolitica?

Il costo dipende da molti fattori e vanno dai 4000 ai 6500 euro per quelle fatte su misura. Per una stufa standard il costo diminuisce. Trovate tutti i dettagli sui costi nel paragrafo del precedente articolo redatto sulle stufe pirolitiche.

Axel Berberich e le stufe

L’artigiano Axel Berberich mostra il funzionamento delle stufe pirolitiche

Stufa pirolitica. Serve la canna fumaria?

La stufa a pirolisi ha bisogno della canna fumaria? Del camino?
Tecnicamente basterebbe un tubo di circa 1,5 metri come scarico dei fumi per poter gassificare anche il gas del carbone, che rimane come ultima sostanza nella fase di combustione. Così si potrebbe uscire dalla parete senza dover usare una canna fumaria. Questa però non è una regola, perché per legge serve comunque una canna fumaria (interna o esterna), dove collegarsi.

Si può installare in condominio?
Se si ha la canna fumaria si può fare

Filippo Bellantoni

Stufe pirolitiche, domande e risposte. FAQ (video)

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Guida gratuita (pdf) sulle stufe pirolitiche

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