Nella ricerca della sostenibilitĆ (parola un poā vaga in italiano, ma difficile da sostituire) le fonti di produzione di energia elettrica e i consumi di questa risorsa sono fattori cruciali. LāItalia produce e consuma una buona quota di energia da fonti rinnovabili (energie rinnovabili), ma nei prossimi anni dovranno crescere parecchio vista lāurgenza della cosiddetta ātransizione ecologicaā. Il solare e lāeolico sono i settori in cui si vedranno i maggiori progressi, ma tra le fonti rinnovabili sono finite anche le biomasse legnose, ovvero gli alberi dei nostri boschi.
Gli alberi però sono le nostre spugne cattura CO2, i regolatori della biosfera. Cosa accade se invece di piantarne sempre di più, continuiamo a tagliarli?
Indice dei contenuti
- Energie rinnovabili e sostenibilitĆ
- Energia dal sole
- Energia dal vento
- L’acqua e l’energia idroelettrica
- Il mare come fonte di energia
- Energia rinnovabile della terra. Geotermia e biomasse
- L’energia rinnovabile derivata da biomasse gassose
- Il paradosso delle biomasse legnose, ritenute rinnovabili dall’UE
- I danni di questi tagli sono evidenti in tutta Europa
- Come evitare di alimentare lo scempio?
- Le energie rinnovabili sono davvero sostenibili? (video)
- Domande e risposte. Live con Giovanni Damiani (video)
Energie rinnovabili e sostenibilitĆ
I Paesi industrializzati puntano ad affrancarsi dalla dipendenza da fonti fossili (carbone, petrolio e gas naturale) per la produzione di energia elettrica, anche perchĆ© lāavanzata del riscaldamento globale non dĆ tregua. Intanto 1/5 della popolazione mondiale non dispone di elettricitĆ e utilizza fonti energetiche rinnovabili come la combustione di biomasse (legno, letame e scarti di colture) per i suoi bisogni. Ecco un elenco delle fonti rinnovabili con pregi e criticitĆ :
Energia dal sole
Il fotovoltaico utilizza l’energia della luce solare e la converte in energia elettrica. Per questa trasformazione si utilizzano i pannelli fotovoltaici, accusati di occupare territorio agricolo e di un notevole impatto ambientale in fase di produzione e smaltimento (in realtĆ i materiali di cui sono fatti i pannelli fotovoltaici sono facili da riciclare). Abbiamo a disposizione anche i pannelli termici con cui riscaldiamo l’acqua, molto efficienti perchĆ© riescono a trasformare praticamente il 100% dellāenergia che ricevono. La tecnologia procede spedita in questo settore e anche i pannelli fotovoltaici stanno diventando più efficienti e meno impattanti. Persino nel manto di una autostrada si potrebbero integrare pannelli fotovoltaico, cosƬ da non dover più consumare terra fertile per installarli.
Energie rinnovabili
Energia dal vento
Le turbine eoliche per la produzione di energia dal vento hanno grandi dimensioni e deturpano il paesaggio, per questo si discute sull’opportunitĆ del loro utilizzo. Accanto alle grosse pale, si sono fatte avanti soluzioni più piccole, meno vistose e molto efficienti.
L’acqua e l’energia idroelettrica
Lāenergia idroelettrica viene prodotta attraverso la realizzazione di grandi sbarramenti (dighe) costruiti sul corso dei fiumi. Lāenergia catturata ĆØ quella di caduta dellāacqua, per questo in Italia abbiamo centrali idroelettriche soprattutto sulle Alpi. Ć una fonte rinnovabile, ma gli impianti sono estremamente impattanti. Cambiano il paesaggio, il clima, l’ecosistema. La diga delle Tre gole in Cina ĆØ un esempio lampante. Produce tantissima energia, ĆØ l’impianto con maggiore capacitĆ di produzione idroelettrica al mondo, ma ha avuto un impatto sulla popolazione e sul clima devastante. Si sono risparmiate risorse fossili, ma a quale costo? Milioni di persone hanno dovuto trasferirsi altrove a causa della costruzione di questo enorme bacino. In Europa negli ultimi anni si costruiscono solo impianti di piccole dimensioni, le PSI (piccole strutture idroelettriche), con impatti ridotti. Le piccole centrali costano poco, ma possono fornire interessanti quantitĆ di energia a chi vive non lontano dagli impianti.
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Il mare come fonte di energia
Il mare può essere una fonte di energia inesauribile grazie alle sue maree, alle correnti e alle onde. Lāenergia si produce con turbine sottomarine che catturano l’energia cinetica, con diverse tecnologie a seconda del movimento marino sfruttato. Questi impianti sono sottoposti a forti sollecitazioni e la manutenzione risulta, al momento, molto costosa.
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Energia rinnovabile della terra. Geotermia e biomasse
La Geotermia sfrutta i punti caldi della Terra che si trovano, ad esempio, in punti del Pianeta dove la costa terrestre è più sottile. Gli impianti sono costruiti per far scorrere sotto terra un liquido che viene riscaldato e, seconda della temperatura, può far funzionare un impianto di riscaldamento domestico o le turbine a vapore di una centrale. In Islanda si sfrutta molto la geotermia ad alta temperatura, ma gli impianti da installare sono impattanti e costosi. Le centrali geotermiche, come quelle attive sulle pendici del Monte Amiata in Toscana, si possono definire rinnovabili, ma non pulite in quanto insieme al calore vengono estratti gas inquinanti che si riversano in atmosfera contribuendo al riscaldamento globale.
Le pompe di calore a sistema chiuso che possiamo utilizzare nelle nostre abitazioni sfruttano la geotermia di bassa temperatura, ovvero il fatto che la temperatura aumenta man mano che scendiamo in profonditĆ nella Terra, generalmente di 3 gradi ogni 100 metri. In pratica si scava un pozzo, si cala un sistema di tubi chiuso, in cui passa un liquido che recupera il calore della terra, senza dispersione di sostanze inquinanti. La pompa di calore riscalda ulteriormente il liquido e poi lo distribuisce nellāabitazione tramite pannelli radiati. Con un impianto del genere si ottiene, invertendo il circuito, anche un sistema di raffreddamento per lāestate.
L’energia rinnovabile derivata da biomasse gassose
Legno, letame o residui di colture possono essere sfruttate o per combustione o per la produzione di biocombustibili tramite fermentazione. Per esempio dalla fermentazione dei residui di lavorazione della canna da zucchero si crea una miscela alcolica utilizzata come carburante. In Unione Europea ci sono leggi che stabiliscono l’utilizzo di una percentuale di bio-combustibile all’interno dei alcuni carburati. Quando le biomasse vengono bruciate per produrre energia si ha una immediata immissione di anidride carbonica e numerose sostanze nocive in atmosfera. Di certo non si sta contrastando il cambiamento climatico, ma ciò che ĆØ peggio ĆØ che quando si parla di biomasse legnose si sta dicendo, nella maggior parte dei casi, che alberi vivi e vegeti attivi nello stoccaggio di CO2 sono stati appositamente tagliati per finire bruciati in una centrale.
Il paradosso delle biomasse legnose, ritenute rinnovabili dall’UE
Il legno ĆØ finito tra le energie rinnovabili in quanto gli alberi hanno il potere di crescere di continuo, di rinnovarsi appunto, ma i tempi di crescita di un albero non sono compatibili con le quantitĆ che occorrono a tenere accesa una centrale elettrica. Giovanni Damiani, presidente dellāassociazione Gufi, Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, spiega come questo ragionamento non sia corretto.
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“Il problema ĆØ che quando io brucio un albero lāemissione di anidride carbonica ĆØ immediata, dovremmo avere un albero che ricresca in poco tempo, ma cosƬ non ĆØ. Quando brucio un albero di 80 anni devo attendere altri 80 anni che un altro cresca e mi dia gli stessi benefici. Non possiamo considerarla una risorsa rinnovabileā.
Inoltre per arrivare a bruciare legno si devono compiere una serie di operazioni energivore e molto impattanti in un ambiente naturale.
āQuando si parla d biomasse si pensa solo al legno distrutto, ma se esaminiamo il ciclo globale che ha procurato quel legno ci accorgiamo che le emissioni sono molte di più. Ho dovuto spostare dei mezzi meccanici, aprire piste nel bosco, attivare le motoseghe, togliere le ramaglie, fare a pezzi standard i tronchi, caricarli sui camion, trasportarli su una nave e poi fino alla centrale elettrica industriale dove vengono cippati e alla fine bruciati. Tutto questo dispendio energetico non viene considerato quando si parla di neutralitĆ delle biomasse rispetto al climaā.
Gli alberi, però, compiono molte altre funzioni nella loro vita, oltre alla cattura di CO2 per costruire la propria struttura. Intorno ad ogni albero si crea un ecosistema con molte funzioni.
āIl carbonio non sta solo nel tronco, sta nelle radici che lasciamo a morire, sta nellāhumus e nella lettiera in quantitĆ 5-8 volte superiori, immobilizzato come compost. Una parte, inoltre, prende la via del ciclo dellāacqua perchĆ© lāesalazione di CO2 delle radici non finisce in aria, ma in massima parte si scioglie come acido carbonico nellāumiditĆ producendo ioni bicarbonato che sono solubili in acqua. Lo ione bicarbonato ĆØ un amico incredibile perchĆ© stabilizza il ph di tutti gli ecosistemici acquatici e del mare. I corsi dāacqua che hanno lo ione idrocarbonico o bicarbonato sono ricchi di vita e hanno un enorme potere auto-depurativoā.
Lāelenco dei danni che il taglio di alberi produce potrebbe continuare ancora per molto. Dalla perdita di umiditĆ del suolo, alla sua minore capacitĆ di assorbimento delle precipitazioni, dal mancato effetto di attrazione per le piogge alla perdita di biodiversitĆ .
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I danni di questi tagli sono evidenti in tutta Europa
Purtroppo le biomasse legnose ricevono degli incentivi economici in quanto fonti rinnovabili. Senza tali incentivi non verrebbero utilizzate perchĆ© non economicamente convenienti. La Corte dei Conti dellāUnione europea recentemente in un rapporto ha evidenziato la contraddizione che sta dietro lāenergia tratta dalla combustione del legno e il dato ĆØ molto preoccupante. In Europa tra il 2013 e il 2018 ĆØ diminuito del 28% lāassorbimento del carbonio a causa dellāaumento dei tassi di raccolta di legname. Su questa notizia si legga lāapprofondimento di Ludovica Jona su Il Fatto Quotidiano.
E la beffa si fa ancora più preoccupante se si considera che molti materiali bruciati non hanno una origine certificata aprendo la strada ad abusi e devastazioni dei territori.
āNon si sa bene da dove venga parte del legno che usiamo e questo ĆØ un grosso problema per le politiche sulla bioenergiaā, ha detto Grassi. In Italia la percentuale di materiale legnoso di provenienza ignota sale al 60%, ha calcolato Davide Pettenella, docente del dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dellāuniversitĆ Padova”. (dall’articolo di Ludovica Jona – Il Fatto Quotidiano)
Come evitare di alimentare lo scempio?
Cosa possiamo fare da subito per contrastare tali scempi? Non ĆØ facile, anche a causa della legislazione italiana racchiusa nel Testo Unico per le Filiere Forestali (TUFF), approvato nel 2018, e definita “Legge Ammazza Foreste” per i danni che causa al patrimonio boschivo italiano.
A noi del Bosco di Ogigia ĆØ capitata una grande occasione per fare qualcosa. Tate, una societĆ che vende solo energia certificata prodotta al 100% da impianti alimentati da fonti rinnovabili ci ha contattato per presentarsi. Vendere energia verde significa finanziare i produttori di energia rinnovabile grazie al meccanismo dei Certificati di Garanzie DāOrigine (un esempio nella foto qui sotto). Noi abbiamo subito colto lāoccasione per chiedere se avessero, nella loro offerta, anche energia proveniente da centrali a biomasse legnose, spiegando le contraddizioni celate in questa fonte energetica. Ebbene, ĆØ accaduta una cosa fantastica.
Dopo il nostro incontro Tate si sta impegnando a fare il possibile per eliminare completamente la giĆ minima parte di certificati di garanzie d’origine che acquista derivati dalle energie a biomasse legnose, che come abbiamo spiegato non sono rinnovabili e neanche a zero emissioni. Tate dal 2022 condividerĆ i certificati di acquisto con i clienti, cosƬ sarĆ possibile vedere con precisione la provenienza e il tipo di energia che si ĆØ consumato. Noi intanto siamo passati a Tate, che ha messo anche a disposizione degli Amici del Bosco di Ogigia uno sconto in bolletta di 48 Euro.
CODICE SCONTO DI 48 EURO IN BOLLETTA
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Le energie rinnovabili sono davvero sostenibili? (video)

Domande e risposte. Live con Giovanni Damiani (video)

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