Quando Elena Tioli venne a proporci di realizzare il documentario xylella Legno Vivo, non ci pensammo a lungo prima di accettare. L’argomento era scottante, molto tecnico, complesso da raccontare, ma in perfetta sintonia con i nostri valori e i messaggi che si propone di divulgare il Bosco di Ogigia. Per quale ragione gli ulivi secolari della Puglia stavano morendo? Tutta colpa del batterio xylella fastidiosa? Per salvare le piante ancora sane l’unica soluzione era eradicare ettari e ettari di uliveti? Possibile che fosse questo il destino finale per questi giganti, dopo secoli di vita al servizio della ricchezza e della bellezza della Regione?

La squadra di produzione del documentario

Diario di viaggio del documentario su xylella

In pochi giorni abbiamo organizzato il viaggio, formato la squadra di lavoro (Filippo Bellantoni, Francesca Della Giovampaola, Elena Tioli e Simone Cannone), fissato interviste esclusive a partire dall’incontro con Vandana Shiva, che ha sostenuto dall’inizio il nostro progetto. Prima tappa la Puglia, dove abbiamo percorso centinaia di chilometri, da Bari a Lecce, passando per la Piana degli ulivi ed il Salento, scoprendo una terra martoriata e incontrando persone addolorate e in collera per quanto stavano subendo. Abbiamo conosciuto tante donne e uomini coraggiosi, strettamente connessi alla loro terra per la quale combattono ogni giorno, come l’olivicoltore Francesco Mastroleo, il giornalista Luigi Russo (purtroppo recentemente scomparso), le ricercatrici Margherita Ciervo e Margherita D’Amico.

Abbiamo capito quasi subito come la nostra ricerca non piacesse a tutti, un tema troppo scomodo, quasi un tabù di cui si poteva parlare solo attenendosi ad una narrazione prestabilita e unilaterale.

Qui hanno usato un metodo – ci ha detto Luigi Russo – e un piano di comunicazione che io ho sempre definito mafioso. Ma nel senso, non che uccidono, ma che vanno a seguire i soldi. E qui di soldi ce ne son tanti. Il batterio è stato usato.

Grazie all’aiuto di tante guide del posto, sulla memoria delle nostre telecamere ha cominciato ad imprimersi una storia diversa da quella semplificata che si racconta lontano dalla Puglia. Tenendo bene a mente quanto siano importanti la fertilità del suolo, la biodiversità, gli ecosistemi, con semplicità sono emerse man mano altre verità intrecciate tra loro nella vicenda Xylella.

Le ragioni per cui abbattono le piante di ulivo non sono perché c’è il batterio – spiega il genetista Pietro Perrino -Molto probabilmente conviene dire che sia il batterio, così arrivano i finanziamenti

La seconda parte della nostra ricerca si è svolta in Spagna, il Paese da cui arrivano tante delle olive con cui si produce un olio di poco prezzo e pessima qualità. Crescono in campi coltivati con i metodi dell’intensivo e del superintensivo, proposti anche in Puglia come una scelta obbligata per restare competitivi sul mercato. L’esperienza spagnola già ci insegna, senza bisogno di imboccare la stessa strada senza uscita, che questa agricoltura è insostenibile e porta alla desertificazione sia della terra che della società.

Tutto dipende dalla quantità e qualità della sostanza organica, spiega il prof. Marco Nuti, Se questa viene a mancare, è ovvio che finisce la biodiversità funzionale, e allora progressivamente cessano le funzioni vitali

In Spagna, per fortuna, abbiamo incontrato anche persone illuminate, che ci hanno mostrato un approccio all’agricoltura completamente diverso. Ci piacerebbe che il nostro film incoraggiasse all’azione, che aiutasse a capire e, soprattutto, ad agire. Distruggendo il nostro ecosistema stiamo avvelenando noi stessi, cos’altro serve per capirlo?

a cura di Filippo Bellantoni, Francesca Della Giovampaola

Foto backstage documentario Legno Vivo

Filippo Bellantoni e Simone Cannone durante una pausa dalle riprese

 

Durante una intervista, Francesca dà una mano al direttore della fotografia Filippo Bellantoni

Sinossi del documentario Legno Vivo. Xylella, oltre il batterio

Hanno attraversato secoli di storia e nutrito generazioni di popoli del Mediterraneo. Nell’Antica Grecia era prevista la pena di morte per chi abbatteva un ulivo, ma oggi per la pianta sacra per eccellenza i tempi sono cambiati. In Puglia chi non abbatte gli ulivi rischia multe salate, attacchi e ritorsioni. Per quale ragione sta succedendo tutto questo?  E cosa rischiamo perdendoli? Quali le conseguenze sul nostro ambiente e la nostra salute? A queste e altre domande si è cercato di rispondere con “Legno Vivo – Xylella, oltre il batterio”, documentario che vuole essere spunto di riflessione e approfondimento sulla questione Xylella, il batterio accusato della strage degli ulivi pugliesi.

Un ulivo straordinario. Ne abbiamo incontrati di meravigliosi

La squadra di lavoro che ha viaggiato per raccogliere interviste ed immagini inedite e che interverrà per raccontare la sua esperienza è composta dal regista e giornalista Filippo Bellantoni (Bosco di Ogigia), dalla scrittrice Elena Tioli (Vivere senza Supermercato), dalla giornalista Francesca Della Giovampaola (Bosco di Ogigia) e dal videomaker Simone Cannone. Le musiche originali sono di Giovanni Tria, altri brani sono di Gianfranco Narracci, Mattia Manco e Matteo D’Agostino. La color è di Mariateresa Ventrella. Il sound design di Giovanni Tria ed Emiliano Freidiani. Un ringraziamento speciale a Francesco Matroleo e Emile Jacquet.

La scheda del film Legno Vivo

Hanno sostenuto il progetto, documentario sulla xylella: Navdanja International, CIMI. Macrolibrarsi
Partner: Movimento per la Decrescita Felice, PURO, GranoSalus, ISDE Italia, ARI, CIC. Media Partner: Italia che Cambia, Terranuova, Comune.info.

Doc Legno Vivo visibile gratuitamente

Gli autori del documentario Legno Vivo, dopo alcune visioni online gratuite e aggiornamenti sul tema trattato dal film, hanno deciso dal 7 aprile 2022 di lasciare il loro lavoro visibile gratuitamente. Il film, ancora oggi molto attuale, è stato selezionato in diversi festival nazionali e internazionali e si può vedere da questo link youtube: guarda il documentario Legno Vivo

Il documentario Legno Vivo (video)

YouTube player


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