A Casal Brunori, quartiere periferico a sud di Roma è nato il Parco Ort9-Sergio Albani. Il nome è complicato, ma non quanto l’impresa portata a buon fine dall’impegno assiduo di qualcuno e dalla collaborazione di tanti, si tratta infatti di un progetto dal respiro internazionale. Le parcelle da coltivare sono ben 107. Tra ortolani e familiari coinvolgono 700 persone a cui vanno aggiunte tre scuole e quattro associazioni a scopo sociale. Poi vanno contati i residenti dei condomini vicini che possono usufruire dei servizi offerti dal parco. In totale si arriva a 3000 persone. Potere degli orti, che non solo offrono cibo buono, ma sanno creare aggregazione e reti sociali come poche cose al mondo.

Come sono nati gli orti di Casal Brunori

Scorcio degli orti urbani di Casal Brunori

Scorcio degli orti urbani di Casal Brunori

Casal Brunori è una quartiere di recente edificazione. I lotti di case coinvolte nel progetto degli orti urbani sono del 2000. Nel 2006 nacque l’associazione Vivere In… dall’idea di Sergio Albani, cittadino del quartiere che seppe immaginare prima degli altri le potenzialità di uno spazio da destinare alle coltivazioni familiari. Lui, purtroppo, è scomparso prima di vedere l’impresa compiuta, per questo il parco porta il suo nome. L’iter è stato molto lungo e afflitto da alcune lentezze tipiche della Capitale, come raccontano coloro che hanno seguito ogni fase del processo. Solo a primavera del 2017 i destinatari degli orti hanno potuto mettere le mani nella terra, ottenendo nella prima stagione un raccolto entusiasmante. I soldi per sistemare l’area, fare la recinzione, portare qualche infrastruttura arrivano da un progetto europeo dal nome impronunciabile che coinvolge altre città, la spagnola Barcellona, la tunisina Mahdia e la giordana Al-Balqa. Il resto lo hanno messo i cittadini del quartiere e tutti coloro che in qualche modo ne usufruiscono.

Cosa e come si coltiva al Parco Sergio Albani

Ortolani al lavoro nel Parco Ort9 di Casal Brunori a Roma

Ortolani al lavoro nel Parco Ort9 di Casal Brunori a Roma

Ciascuno pianta ciò che vuole e gestisce i propri 36 metri quadrati (le parcelle misurano 6×6) come preferisce. Alcune regole, però, valgono per tutti. L’irrigazione è fatta con un sistema a goccia centralizzato, l’acqua è recuperata dagli scarichi di due fontane pubbliche, gli acquisti dei materiali più ingombranti si fanno insieme, gli attrezzi sono comuni. Ma la cosa più importante è l’obbligo di non utilizzare né concimi chimici, né diserbanti, né antiparassitari. Nessun veleno insomma, qui gli ortaggi devono crescere in maniera naturale. Per ridare vita al terreno, in parte composto da materiali di risulta dei cantieri edili, è stato utilizzato sterco di cavallo e pollina e, dove necessario, è stata apportata nuova terra. Poco usata la pacciamatura, la maggior parte degli ortisti si cimentano sulla terra per la prima volta. Gli scambi di informazioni stanno già diffondendo maggiore consapevolezza e conoscenze sulle tecniche naturali di coltivazione.

Compostaggio al primo posto

Raccolta scarti verdi

Raccolta scarti verdi

I 107 orti e il resto dell’area verde (da sistemare) gestita dall’associazione Vivere In… avranno a disposizione compost autoprodotto, che non solo smaltirà i residui verdi dell’area, ma tratterà anche la parte organica dei rifiuti domestici di tutti i condomini circostanti. È in arrivo, sperando non ci siano intoppi, una compostiera elettromeccanica che trasformerà in pochi mesi i rifiuti in compost maturo con cui arricchire la terra. Un esempio virtuoso di economia circolare che, a rigor di legge, dovrebbe portare agli aderenti un risparmio nella bolletta dei rifiuti. Il progetto impegna l’associazione, il comitato di quartiere Casal Brunori, il consorzio Casal Brunori II, diversi condomini, istituti scolatici a cui sarà affidata la gestione dell’impianto, l’Enea, l’Associazione Italiana Compostaggio e gli enti pubblici locali. Manco a dirlo, l’impianto funzionerà con energia rinnovabile.

Scorcio degli orti urbani a Casal Brunori, Roma

Scorcio degli orti urbani a Casal Brunori, Roma

Solidarietà e condivisione

Filippo Cioffi, presidente dell’associazione Vivere In.. e del comitato di quartiere Casal Brunori

Agli orti di Casal Brunori le etiche della permacultura sono tutte rispettate. Della cura della terra abbiamo parlato. Non manca la cura delle persone dal momento che tutto nasce per migliorare la qualità della vita dei cittadini romani e creare aggregazione. Già attiva la collaborazione con due associazioni che aiutano persone diversamente abili e un centro diurno di salute mentale. Infine, per la terza etica, la condivisione delle risorse, i coltivatori hanno deciso di affidare parte della loro produzione alla Caritas, che due volte a settimana preleva e distribuisce verdure fresche alle famiglie con difficoltà economiche.

Il riconoscimento internazionale

Dopo tanto impegno e molti intoppi burocratici, che avevano ritardato il progetto romano rispetto a quelli delle altre città, il Parco Ort9-Sergio Albani è stato selezionato per rappresentare l’Italia come una delle migliori best practice  da presentare al pannello europeo “Resilient urban and peri-urban agriculture” (agricoltura resiliente urbana e periurbana) come esempio di rigenerazione e valorizzazione delle periferie delle grandi città europee nonché come esperienza che ha generato una comunità basata su prìncipi di solidarietà e condivisione.

Gli orti urbani di Casal Brunori (il video)

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