Abbiamo fatto un orto in città, ma non uno qualsiasi. Cane Secco, Slim Dogs. Vi dicono niente questo nomi? Se siete dei navigatori del web, amanti del genere vlog (video blog) su youtube e giovani (fuori o dentro) forse conoscete il famoso youtuber Cane Secco (Matteo Bruno) e la casa di produzione video che ha messo su con un gruppo di amici. Se non li avete mai sentiti nominare vi basti sapere che sono una squadra di giovani imprenditori creativi con ufficio a Roma nord in un edificio che si affaccia in un quadrato di terra miracolosamente scampato all’asfalto. Nel loro giardino adesso c’è un orto.

L’orto della Slim Dogs

Angolo di giardino da destinare a orto

Angolo di giardino da destinare all’orto

Il giardino della Slim Dogs è circondato da un ampio parcheggio poco frequentato. Non ha case troppo vicine che possano fargli ombra e ospita un vecchio albero di fico, un rigoglioso pergolato di uva fragola, una yucca gigante piantata da Matteo solo due anni fa e vari alberelli mantenuti a cespuglio. Non molto per chi è abituato alla campagna, un raro tesoro per chi abita in città. In questo quadrato di terra ho potuto mettere in pratica un po’ di permacultura. Dopo solo un paio di sopralluoghi alla Slim Dogs è nato il primo nucleo di orto, ma la progettazione in permacultura è solo all’inizio.

Permacultura applicata all’orto urbano

Il primo passo è stato osservare e interagire (principio 1). Appena entrata nel quadrato della Slim Dogs ho visto che erano presenti i presupposti per far crescere la vita. Il sole non manca in tutta la giornata e la terra, anche se turbata dalla presenza di calcinacci e pezzi di mattoni, ha una buona tessitura e un buon odore e soprattutto brulica di lombrichi. Con l’aiuto dell’acqua ossigenata ho verificato la presenza di microrganismi nel suolo. Dal racconto dei ragazzi che la frequentano ogni giorno è emerso il problema delle formiche, presenti in grande quantità.

Un orto fuori dalla porta di un ufficio ha dei punti di forza e altri di debolezza da tenere ben presenti. Per lui il tempo a disposizione sarà sempre poco, in compenso il controllo sarà costante, ma solo nei giorni feriali. Nei festivi e durante le vacanze dovrà cavarsela da solo, o con l’aiuto di qualcun’altro che si trovi a passare nelle vicinanze. Certamente serve un sistema di irrigazione automatico (alla Slim Dogs è già predisposto) con distribuzione a goccia e anche qualcuno disponibile a raccogliere gli ortaggi quando l’ufficio rimane chiuso per ferie (per questo non dovrebbero mancare i volontari).

Lo schema delle semine e dei trapianti

Lo schema delle semine e dei trapianti

La scelta degli ortaggi da coltivare deve tenere conto dei gusti differenti dei lavoratori e della stagionalità del lavoro. Sconsigliato coltivare prodotti che matureranno proprio intorno a ferragosto. Le quantità prodotte dovrebbero essere sufficienti da poter essere facilmente suddivise tra le persone coinvolte e possibilmente includere qualcosa di pronto consumo, ma poter mangiare appena colto senza avere una cucina a disposizione. Va considerata anche l’impazienza di avere presto un raccolto di chi non è abituato ai tempi di crescita delle verdure (assicurati un raccolto).

L’orto è una grande occasione per riciclare e valorizzare i rifiuti. A partire dalla fase di installazione. Per evitare calpestamenti involontari dell’orto abbiamo realizzato un basso recinto in pallet trattato con olio alimentare residuo di cottura (evita di produrre rifiuti). All’interno uno stretto passaggio in pietra consente di non sporcarsi le scarpe in caso di fango. Il prossimo passo dovrebbe essere la costruzione di una compostiera nella quale smaltire anche una parte dei rifiuti cartacei prodotti dall’ufficio (integra invece di separare). Per la gestione di una compostiera per la produzione di humus servono tempo e competenze specifiche e per adesso i ragazzi hanno preferito evitare un ulteriore onere (piccolo e lento è bello).

Le coltivazioni proseguiranno lungo il confine

Le coltivazioni proseguiranno lungo la rete di confine

Di fronte ad un ufficio l’orto deve essere soprattutto bello. Spazio quindi alle sempreverdi, alle fioriture commestibili e alla varietà. Per la pacciamatura abbiamo utilizzato le foglie raccolte nelle vicinanze, del fieno e le stesse erbe spontanee eliminate dalla terra (usa e valorizza i servizi rinnovabili). Il progetto prevede di estendere le coltivazioni lungo la recinzione e di inserire lungo il confine fiori per abbellire e attrarre insetti impollinatori (usa e valorizza il margine). Aglio in abbondanza è stato seminato nella speranza che allontani con il suo forte aroma le formiche.

Piantine e semi covano sopra e sotto la terra e ci daranno i loro feedback, da cui proseguire con altra progettazione e nuovi interventi. Confido nel grande potere dell’orto di far crescere buon cibo, buone relazioni, buone idee.

Fare l’orto alla Slim Dogs (video)

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