Imparare a coltivare cipolle è importante visto che è uno degli ortaggi più usati in cucina, le troviamo infatti alla base di moltissime ricette. Non c’è sugo che si rispetti che non parta da un soffritto di cipolle, ma sono tantissimi i piatti che contengono cipolla al loro interno. Possono costituire una buonissima pietanza anche da sole. Pensiamo alle cipolle cotte sotto la brace, alle zuppe di cipolle o alle cipolline in agrodolce. Grazie alla grande conservabilità dei bulbi sono disponibili per tutto l’anno, o come cipollotti freschi o come cipolle da serbo.
Coltivare cipolle ci fornisce un alimento molto versatile e salutare, perciò non possono mancare nell’orto, ma si possono coltivare anche in vaso e, perché no, in giardino.
Indice dei contenuti
- Varietà di cipolle
- Altre cipolle che meritano una menzione
- Terreno adatto alla coltivazione delle cipolle
- Quando e come trapiantare le cipolle
- A che distanza piantare le cipolle
- Il metodo a settonce
- Quando raccogliere le cipolle?
- Trucchi per la coltivazione
- Quando rincalzare le cipolle
- Come si fa ad avere cipolle grosse
- Quanto tempo ci mette la cipolla a crescere
- Irrigazione
- Produrre i propri semi
- Possibili consociazioni con la cipolla
- Conservazione delle cipolle
- Come coltivare le cipolle (video)
Varietà di cipolle
Le cipolle (Allium cepa L.) sono coltivate fin dall’antichità e sono presenti in tutto il mondo. L’Italia, Paese della biodiversità, offre una grandissima varietà di cipolle, inconfondibili per sapore, profumo, forma e colore. Ce ne sono ben 11 che sono diventate presidio Slow Food che trovate qui citate. Vale la pena fare un ricerca per scoprire le cipolle speciali del proprio territorio, per evitare il più possibile la standardizzazione portata dall’acquisto delle piantine in vivaio. Di seguito alcune varietà di cipolle segnalate da Slow Food.
- Cipolla rossa di Breme, prende il nome da un Borgo della Lombardia, dove veniva coltivata dai monaci benedettini. Dolce, croccante e ben digeribile.
- Cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, piemontese, si caratterizza per la dolcezza che mantiene a lungo anche dopo essere stata raccolta.
- Cipolla di Cavasso e della Val Cosa, viene dal Friuli Venezia Giulia, di colore rosso dorato, è ottima anche da mangiare cruda.
- Cipolla belendina di Andora, è una rossa ligure che prende il nome dall’agricoltore che ne ha preservato il seme quando, negli anni ’60, i campi della zona vennero urbanizzati.
- Cipolla di Certaldo, ne esistono due varianti entrambe originarie del comune fiorentino, una per la coltivazione estiva e una per quella invernale.
- Cipolla bianca di Fara Filiorum Petri, abruzzese detta anche piattona per la forma piatta, è dolce e aromatica.
- Cipolla di Airola, ci porta in Campania, in provincia di Benevento. Cresce in un territorio ricco di corsi d’acqua che rilasciano le sostanze nutrienti per la cipolla.
- Cipolla di Alife, campana di Caserta, si narra che i gladiatori al tempo degli antichi romani la strofinassero sul corpo per rassodare i muscoli. Oggi è coltivata da piccole aziende familiari.
- Cipolla rossa di Acquaviva, Pugliese di Acquaviva delle Fonti, cresce in un territorio ricco di acque, terreni aerati, profondi e ricchi di potassio.
- Cipolla di Giarratana, famosa cipolla siciliana, gigante e dolcissima si può mangiare anche cruda.
- Cipolla paglina di Castrofilippo, altra siciliana, dolce da mangiare anche cruda, cresce bene grazie all’acqua del fiume Bigini in provincia di Agrigento.
Coltivazione delle cipolle. Si lasciano 25 cm di distanza tra le file e 20 cm tra le cipolle
Altre cipolle che meritano una menzione
- Cipolla ramata di Montoro, della zona della pianura di Montorese, tra la provincia di Avellino e quella di Salerno.
- Cipolla dorata di Parma, cipolla che si trova facilmente dal bulbo grosso dal colore giallo dorato, polpa bianco e avorio. Si coltiva tardiva per consumo invernale.
- Cipolla rossa di Tropea, cipolla ricca di zuccheri. Coltivata tra Nicotera, in provincia di Vibo Valentia e Campora San Giovanni, in provincia di Cosenza e lungo la fascia tirrenica.
- Cipolla di Nepi
Terreno adatto alla coltivazione delle cipolle
Il bulbo della cipolla deve potersi allargare con facilità, per questo i terreni sciolti, non compatti sono preferibili per la loro coltivazione. Questo non toglie che si possano avere belle piante di cipolla anche partendo da terreni poco adatti, ma occorrerà più lavoro e fatica. Bisogna arrivare al trapianto con un terreno raffinato, almeno nella parte superficiale. Per la cipolle non servono lavorazioni profonde, purché sotto la superficie non si incontri una suola di lavorazione. Le cipolle non gradiscono le concimazioni fresche, ma arricchire il suolo, quando non è già naturalmente fertile, è importante. Per questa ragione si può preparare il suolo con mesi di anticipo o, ancora meglio, far succedere le cipolle ad un’altra coltivazione, che abbia usufruito di una ricca concimazione. I nutrienti rimasti nel terreno saranno sufficienti al corretto sviluppo delle cipolle che necessitano di fosforo e potassio.
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Quando e come trapiantare le cipolle
Per decidere il periodo di semina e trapianto si deve conoscere la varietà della cipolla da coltivare, perché esistono varietà invernali e varietà primaverili, che vanno coltivate in periodi diversi. Le invernali si piantano in autunno e resistono bene anche al freddo. Quelle estive invece si piantano intorno ad aprile, con differenze in base alla fascia climatica. La coltivazione in semenzaio si avvia tra febbraio e marzo. Il trapianto di questo ortaggio va fatto, possibilmente in modo ordinato con file precise. Questo permette di eseguire meglio le operazioni di contenimento delle erbe spontanee. Avendo foglie strette, le cipolle non ostacolano la crescita delle erbacee selvatiche, per questo è importante la nostra azione a loro difesa, anche perché restano in campo molti mesi. La porzione di campo prescelta deve essere ben soleggiata.
La distanza da tenere varia in base al tipo di cipolla e al momento in cui si intende raccoglierla, ovvero precocemente o a completa maturazione. In via molto generale consiglio di lasciare 25 cm di distanza tra le file e 20 cm lungo la fila.
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A che distanza piantare le cipolle
Il metodo a settonce
Indicativamente come spiegato è sempre bene lasciare 25 – 30cm fra le file. Per il resto, il sesto d’impianto dipende dalla varietà usata: nel caso di cipolline borettane, per esempio, che rimangono piccole, la distanza fra le piantine può essere anche minima.
Dipende anche dal nostro obiettivo: se si intende raccogliere cipolle o cipollotti. Si lasceranno allora 20cm fra le piante nel caso di cipolle e 10cm nel caso di cipollotti. Tanto spazio è utile per poter sarchiare il terreno.
Un altro metodo interessante è quello delle settonce, che può essere valido anche per altri ortaggi. Questo metodo consiste nel disporre le piantine secondo la forma di un esagono: 6 piantine ai vertici e 1 al centro della figura. L’esagono è infatti una delle figure geometriche che ricorre più di frequente in natura: la struttura molecolare del grafene o del benzene, le celle delle api, i fiocchi di neve, il reticolo esagonale di molti minerali, le colonne di basalto, o addirittura l’Esagono di Saturno. Il motivo è dovuto al fatto che è una disposizione molto efficiente, perché è quella che riesce ad occupare quanto più spazio possibile con il minor dispendio di energia.
E anche nel caso delle piante dell’orto, appunto, ha diversi vantaggi:
- Produci di più nel minimo spazio
- Permette alle piante di sviluppare le radici in ogni direzione
- Anche le chiome si possono allargare in ogni direzione, proteggendo di più il suolo
- La rete delle radici permette di nutrire tutti i microrganismi del suolo
Quando raccogliere le cipolle?
La cipolla è una pianta biennale, si capisce che è arrivata al termine del suo ciclo quando fa il fiore. Ma nell’orto, tipicamente, si raccoglie il bulbo senza aspettare la fioritura. Per capire quando è pronta per la raccolta si guarda la pianta piuttosto che il bulbo: quando lo stelo ingiallisce e si piega si può procedere alla raccolta. Si toglie l’intera pianta, e di solito viene via facilmente dal terreno, per cui non serve usare attrezzi particolari. Si può anche scegliere di raccogliere prima del tempo, per ottenere i cosiddetti “cipollotti”, ma facciamo attenzione perché questi si conservano meno della cipolla matura.
Trucchi per la coltivazione
Le cipolle sono così cosmopolite e varie che ciascun contadino potrebbe fare un elenco di trucchi per la coltivazione delle cipolle. Ne riassumo qui alcuni con il proposito di allungare questo elenco anche con l’aiuto dei lettori.
- Non piantare troppo in profondità. I bulbi preferiscono crescere vicino alla superficie e persino fuori terra. Quello che conta è l’ancoraggio delle radici.
- Tirare un filo quando si preparano i solchi per andare diritti e avere una coltivazione ordinata che faciliti la sarchiatura durante la crescita.
- Seminare o trapiantare in modo da lasciare spazio per il diserbo. Jean-Martin Fortier nel libro Coltivare Bio con Successo, racconta di trapiantarle a mazzetti di 3 o 4 ravvicinate, per poi lasciare più spazio tra i gruppi per zappare più comodamente in mezzo.
- Al momento del trapianto le cipolle si possono coprire con un tunnel di tessuto non tessuto, per risparmiare loro temperature troppo basse e anche per evitare eventuali attacchi della mosca della cipolla.
- Dal momento che possono soffrire di malattie fungine si può agire in prevenzione con trattamenti naturali, come il decotto di equiseto o il macerato di ortica.
- Attuare una rotazione colturale per evitare che i patogeni si insedino nell’aiuola.
- Fertilizzare con mesi di anticipo sull’effettiva coltivazione, soprattutto se si usa concime fresco come letame non maturo.
- Evitare i ristagni d’acqua, eventualmente preparando delle aiuole rialzate.
Quando rincalzare le cipolle
Abbiamo visto che le cipolle crescono bene anche fuori dalla terra, non è sempre necessario rincalzarle. Lo si fa generalmente per le cipolle coltivate in inverno, in questo caso la terra ha anche un’azione protettiva. Ma in estate il bulbo può essere lasciato crescere naturalmente fuori della terra, si allargherà bene e in caso di pioggia si asciuga presto. Per rincalzare le cipolle, in genere, si usa una piccola zappa da far passare in mezzo alle file, così si svolge una tripla azione: si rimuovono le erbe spontanee, si rompe l’eventuale crosta superficiale e, appunto, si ricoprono i bulbi. Ogni varietà locale ha forma e sviluppo diversi e tenerne conto, chiedendo anche ai vecchi contadini, può aiutarci a scegliere la migliore modalità di gestione della loro crescita.
Come si fa ad avere cipolle grosse
La cipolla ha bisogno di una terra secca e abbastanza sciolta. Per questo è importante non innaffiare troppo spesso, anche per evitare che il suolo si compatti e che comprometta la crescita dei nostri bulbi. Per favorire la crescita della cipolla, le operazioni di sarchiatura sono molto importanti, ovvero il lavoro di rimescolamento dello strato superficiale del terreno. Facciamo quindi regolarmente una leggera zappettatura ai lati dei nostri filari e tra le file: questa operazione ossigena il suolo, permettendo alle cipolle di assorbire gli elementi nutritivi necessari per svilupparsi bene e ingrandire il bulbo.
Coltivare le cipolle al Bosco di Ogigia. Nella foto Carlo e Francesca del Bosco di Ogigia
Quanto tempo ci mette la cipolla a crescere
La durata della permanenza in campo è variabile. Le cipolle invernali restano più tempo e si raccolgono a primavera, aprile o maggio. Quelle estive restano tra i due e i quattro mesi a terra e si raccolgono in genere tra luglio e settembre.
Irrigazione
Le cipolle vanno annaffiate bene al momento del trapianto, poi non sono molto esigenti e se si irriga troppo si rischia di favorire fenomeni di marcescenza. Abbiamo visto, però, nell’elenco delle varietà tipiche, che amano territori ricchi di acqua. Si annaffiano se il terreno si asciuga completamente e, non va fatto in prossimità della raccolta di fine stagione quando la pianta inizia a seccarsi. Si comprometterebbe la conservabilità del bulbo. Ai cipollotti da consumare freschi invece l’acqua non deve mai mancare, altrimenti diventano fibrosi e non più teneri.
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Produrre i propri semi
Riprodurre in proprio i semi di cipolla è facile e consigliato, dal momento che la fioritura di una cipolla è uno spettacolo molto bello da vedere e, soprattutto, per conservare le varietà del territorio. Lasciare che qualche cipolla vada a seme rende l’orto più bello e attraente anche per gli insetti impollinatori. La fioritura avviene nel secondo anno dalla semina. Se alcune cipolle che abbiamo in dispensa iniziano a germogliare le possiamo mettere a terra e ci regaleranno la loro fioritura entro la stagione in corso. Se si coltivano più varietà, non mettiamole vicine per evitare impollinazioni incrociate. I semi sono piccoli e neri, i globi fioriti vanno raccolti quando le capsule, che si trovano nella parte più bassa del fiore a forma di globo, iniziano ad aprirsi. I fiori tagliati si possono mettere a testa in giù in sacchetti di carta in cui si raccoglieranno i semi.
Semi di cipolla
Possibili consociazioni con la cipolla
In linea di massima non si mettono vicino delle piante che lavorano e si sviluppano sullo stesso livello del terreno. Ad esempio non mettiamo insieme aglio e cipolla (della stessa famiglia), né patate e cipolla, ma per esempio possiamo consociare la cipolla con la lattuga o con il finocchio. In genere non si consociano piante della stessa famiglia: è bene ad esempio associare piante della famiglia delle liliaceae come aglio, scalogno e cipolla con ortaggi della famiglia ombrellifera come carota, finocchio e sedano. C’è poi una interessante consociazione tra carote e cipolla che serve ad allontanare i parassiti, in pratica le due piante si aiutano a vicenda. Per approfondire le consociazioni vi lascio il link a un articolo di Orto da Coltivare.
- Per approfondire: le consociazioni tra ortaggi
Alcune consociazioni con la cipolla:
- cipolla-carote
- cipolla-lattuga
- cipolla-sedano
- cipolla-spinaci
Conservazione delle cipolle
Le cipolle possono essere consumate ancora giovani come cipollotti oppure aspettare, per la raccolta, che le foglie inizino ad ingiallire e a seccarsi. Alla lunga conservazione possono essere destinate solo alcune varietà di cipolle, quelle cosiddette “da serbo”. Scegliamo le varietà anche in base al tempo che prevediamo di far trascorrere prima del consumo. Tipicamente si raccolgono in trecce fatte con le loro foglie essiccate. Così è facile appenderle per completare l’essiccazione dei veli esterni e i ristagni di umidità. Vanno conservate in un luogo fresco e buio.
Come coltivare le cipolle (video)

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