Conosci il corbezzolo? Nelle siepi e nei parchi si può vedere un bellissimo arbusto che si è guadagnato il nome di pianta d’Italia, o garibaldina, perché in autunno mostra i tre colori della nostra bandiera, tanto che il poeta Pascoli gli ha dedicato un’ode.

Le bacche a grappolo di questa sempreverde in quel periodo raggiungono la piena maturazione diventando di un colore rosso vivo. Inoltre, contemporaneamente al frutto, l’albero si carica di fiori bianchi che genereranno le nuove bacche per l’anno successivo. Stiamo parlando dell’albero di corbezzolo. Nome scientifico: Arbutus unedo.

La pianta, diffusa in tutte le coste del mediterraneo appartiene alla famiglia delle ericaceae, la stessa del mirtillo, è stata molto apprezzata nell’antichità. Sullo stemma della città di Madrid è riportato l’albero di corbezzolo mentre in quello della provincia di Ancona vi è disegnato un rametto. La pianta e i suoi frutti sono stati però inspiegabilmente trascurati negli ultimi tempi; non ho mai visto corbezzole in vendita nei mercati, eppure i frutti sono buonissimi.

frutti di corbezzolo in maturazione

Pianta di corbezzolo, con frutti in corso di maturazione

Frutti del corbezzolo

I frutti del corbezzolo di forma sferica hanno la dimensione di una ciliegia, maturano in modo differenziato da ottobre fino a dicembre. Durante questa fase passano dal colore giallo chiaro, all’arancio, per arrivare al rosso intenso finale.

Proprietà

I frutti sono ricchi di vitamine e antiossidanti. Le proprietà salutari interessano anche fiori e foglie. Gli infusi che vi si possono preparare hanno un potere antinfiammatorio, soprattutto per fegato e intestino, servono anche per abbassare la pressione e migliorare la circolazione. Gli estratti della pianta sono usati in erboristeria. Le proprietà riconosciute al corbezzolo fin dall’antichità sono anche quelle di essere astringente, antidiarroico. Attenzione però: se si eccede nel mangiare troppi corbezzoli l’effetto che avremo sarà proprio l’opposto, mal di pancia e diarrea.

Sapore del frutto

I frutti del corbezzolo sembrano proprio delle caramelle rosse rotondeggianti, tanto che voglia subito di assaggiarli. Il sapore è buono, non sono troppo dolci e la consistenza è più dura all’esterno dove ci sono piccole escrescenze acuminate, mentre all’interno è morbida e anche granulosa per la presenza di tanti piccoli semi. Si sciolgono delicatamente al palato e sono di una consistenza morbida. Il sapore è simile alla mela grattugiata, con tonalità leggermente acide. Il frutto ha un sapore molto particolare è può non essere apprezzato da tutti, per questo è più comune la trasformazione in marmellata o gelatina.

Quando si mangia il corbezzolo

I frutti di corbezzolo maturano tra ottobre e dicembre. Ci accorgiamo della loro completa maturazione osservando il rosso intenso delle sfere del frutto (osserva la foto qui sotto). La polpa interna è di color giallo. Attenzione a non mangiarne troppo: i frutti contengono molte sostanze alcaloidi e potrebbero avere effetti collaterali sull’apparato digerente (mal di pancia), si consiglia di non mangiarne più di una manciata alla volta.

frutti rossi di corbezzolo maturi

corbezzoli maturi

Dove cresce

Il corbezzolo, molto produttivo nelle zone predilette che, come detto, sono quelle costiere, stenta abbastanza nelle aree interne. Qui sia la fioritura che la maturazione sono ritardate e la produzione è sicuramente più scarsa. Al Bosco di Ogigia vive una pianta di corbezzolo a forma di cespuglio abbastanza ben cresciuta. I frutti giunti a maturazione, però, sono stati solo alcuni, posizionati all’interno del cespuglio, protetti da rami e foglie. L’albero si trova in campo aperto ed avendo la caratteristica fioritura invernale non resiste alle forti gelate che prima o dopo in questi ultimi anni si sono sempre presentate. Tuttavia, anche nella nostra zona, si vedono con frequenza corbezzoli pieni di frutti. Si adattano facilmente alla vita in giardino, ma sono piante selvatiche che vivono anche nei  boschi, dove possono raggiungere età e dimensioni considerevoli. Se avete del terreno in pianura che sia un poco riparato dai venti freddi, magari accanto alle mura di casa, oppure in collina con una altitudine fino a 800 metri, potete piantarvi il corbezzolo per il suo effetto ornamentale e i buoni frutti.

Quanto impiega il corbezzolo a crescere

Il corbezzolo è una pianta che cresce lentamente, un po’ come il giuggiolo. In altezza non cresce moltissimo, può variare dai 3 metri sino a raggiungere massimo 6 metri.

Albero di corbezzolo

Un bellissimo albero di corbezzolo. Foto di Fiorella

Come si mangiano i corbezzoli

Le corbezzole, quando ben mature, possono essere mangiate tranquillamente, ma non bisogna eccedere nella quantità. Sono particolarmente adatti per le macedonie, portano sapore e colore. Si possono anche trasformare in ottima marmellata. Con la fermentazione si ottiene un vino a bassa gradazione alcolica. Vi si può fare anche un aceto. Il miele di corbezzolo è una vera specialità. Per le tisane dobbiamo servirci delle foglie dell’ultimo anno che si trovano sui rametti giovani. La preparazione è semplice: mettete le foglie sminuzzate in un recipiente, almeno 10 g per litro d’acqua, aggiungete acqua bollente e lasciate in infusione per 15-20 minuti.

stemma della città di Madrid, con l'albero di corbezzolo

lo stemma della città di Madrid, con l’albero di corbezzolo

Marmellata di corbezzoli

Procedura e dosi per la preparazione della confettura di corbezzoli: raccogliete le bacche, solo quelle rosse e morbide al tatto, si possono tenere in frigo per alcuni giorni in attesa di altre maturazioni; lavatele e fatele bollire per circa 20 minuti. Passatele al setaccio per togliere i semi. Aggiungete zucchero, consiglierei almeno il 20% rispetto al peso totale, tenendo conto che questo serve non solo per addolcire, ma anche per conservare il prodotto. In alcune ricette è indicata una aggiunta di zucchero fino al 70%. Pertanto ognuno metterà la dose in base alle sue preferenze. Sappiamo però che i cibi troppo zuccherati non sono salutari.

Triturate finemente la buccia di un limone, dopo aver tolto la parte bianca, e mischiate il tutto. Se la crema vi sembrerà poco fluida aggiungete una piccola quantità di acqua.
Fate bollire fino al raggiungimento della giusta densità, serviranno circa 40 minuti. Versate la marmellata nei vasetti di vetro mentre sta bollendo. Dopo alcuni minuti di raffreddamento il coperchio dei vasi assumerà la forma concava, è l’effetto sottovuoto che permette una lunga conservazione del prodotto. il vasetto aperto deve essere tenuto in frigo e consumato entro pochi giorni.

Ricetta confettura

  • Far bollire le bacche di corbezzolo per 20 minuti
  • Passarle al setaccio per eliminare i semi
  • Aggiungere 20% di zucchero (o più)
  • Triturare e aggiungere la buccia di un limone
  • Far bollire per circa 40 minuti
  • Versare la marmellata nei vasetti mentre è ancora bollente

Coltivazione

Il corbezzolo è un albero che ama i climi miti e temperati, come quello della Toscana dove cresce facilmente in quasi ogni zona. Lo troviamo con facilità soprattutto in luoghi ben protetti da altri alberi o da pareti. In un clima più freddo con rischio gelate è bene proteggere l’albero piantandolo a ridosso di un muro o di una parete che possa evitare l’esposizione ai venti freddi del Nord (quindi con esposizione della pianta a Sud). Per la messa a dimora prepariamo una buona concimazione di fondo con compost e materiale organico, ripetiamo le concimazioni in inverno prima della ripresa vegetativa per dare alla pianta riserve necessarie per affrontare la nuova stagione. Il corbezzolo non ama ristagni d’acqua ma è abbastanza resistente ad attacchi esterni di patogeni. È un albero molto amato dalle api che trovano i suoi fiori in autunno.

L’ode di Pascoli all’albero di corbezzolo

Il poeta Giovanni Pascoli (1855 – 1912) celebra in modo originale l’Italia e il Tricolore nella sua ode “Al corbezzolo”. Pascoli racconta la vicenda di Pallante, figlio di Evandro e alleato di Enea nella guerra contro Turno, re dei Rutuli. Nella versione di Pascoli, il giovane Pallante ucciso in battaglia è il primo eroe caduta per l’Italia. Nell’Eneide si legge che il feretro di Pallante fu intrecciato con dei ramoscelli di corbezzolo e dei rami di quercia. Il poeta vede nel feretro di Pallante il primo tricolore, come detto perché il corbezzolo, tra le foglie verdi, ha anche fiori bianchi e qualche bacca rossa. Riportiamo qui di seguito alcuni fantastici versi dell’ode al corbezzolo.

i bianchi fiori metti quando rosse
hai già le bacche, e ricominci eterno,
quasi per gli altri ma per te non fosse
l’ozio del verno;

o verde albero italico, il tuo maggio
è nella bruma: s’anche tutto muora,
tu il giovanile gonfalon selvaggio
spieghi alla bora.

Al corbezzolo, Giovanni Pascoli

Perché si dice: corbezzoli!

Uno dei modi di dire per esternare stupore più diffuso in Italia è “corbezzoli!”. Questo modo di dire però non ha nulla a che vedere con la pianta. La parola corbezzoli sarebbe infatti un sinonimo di corbelli. I corbelli sono un ulteriore modo di dire per indicare una “parte bassa” del corpo maschile: i testicoli. Come per la parola corbezzoli, corbelli si usa per indicare meraviglia o stupore.

Riproduzione del corbezzolo

Il corbezzolo si può riprodurre da seme e anche da talea. La semina è bene farla a fine inverno su un buon terriccio, in un luogo riparato da venti freddi e correnti. Il periodo corretto per riprodurre il corbezzolo per talea è l’inverno.

Vasco Della Giovampaola

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