Da qualche giorno il Bosco di Ogigia ha tre nuovi abitanti. Sono tre alberi da frutto, acquistati in vivaio a radice nuda e subito piantati.  Per la precisione si tratta di due peri Coscia e William Rossa e un susino Shiro.  Non sono essenze speciali, salvate da qualche vivaista all’avanguardia che va alla ricerca di frutti antichi nelle campagne italiane. Si tratta di tre cultivar commerciali che producono frutti succosi, che mettono d’accordo consumatori e distribuzione.

Shiro, coscia e william rossa

Shiro, coscia e william rossa

L’importanza di piantare alberi

La vivaista che me li ha venduti ha detto chiaramente che, per avere il mio raccolto, dovrò fare almeno tre trattamenti all’anno. Non sapevo bene se ridere o piangere. Purtroppo questa è l’opinione prevalente: se vogliamo mangiare la frutta dobbiamo curarla, ovvero riempirla di fitofarmaci, altrimenti non si ottiene nulla. Da me i tre alberelli  non riceveranno trattamenti, sono disposta a rinunciare a gran parte del raccolto, pur di mangiare frutta il più possibile priva di veleni. Per sapere se la sfida si può vincere ci sarà da attendere qualche anno.

Come si presenta la radice nuda

Come si presenta la radice nuda

I tre alberelli li ho acquistati a radice nuda, ovvero senza vaso e senza terra intorno alle radici. Molte delle piante che troviamo in vivaio ci vengono vendute in vaso. Apparentemente può sembrare che questo sistema provochi meno sofferenze nella pianta, che non è costretta a rimanere per un po’ di tempo con un moncone di radici e per di più esposte alla luce del sole. Non è così. Le piante in vaso spesso finiscono per restare troppo a lungo in un ambiente ristretto e questo fa si che le radici comincino a svilupparsi a spirale. Un vizio grave, che una volta messe a terra, probabilmente continueranno ad avere a danno della stabilità, della salute e dello sviluppo dell’albero.

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Come piantare alberi in food forest

Il periodo migliore per mettere a terra alberi con radice nuda è l’autunno, perché lascia a disposizione tutto l’inverno alla pianta per adattarsi al terreno prima dello sviluppo primaverile. Questo periodo dell’anno, ovvero poco prima della primavera, dovrebbe comunque andar bene. Tra qualche settimana, con il risveglio primaverile, si vedrà se le radici avranno gradito o meno il nuovo terreno.

La pera coscia è una cultivar tipicamente italiana, i frutti sono abbastanza piccoli e si conservano poco tempo dopo la raccolta, che dovrebbe avvenire a luglio. La pera William Rossa fa frutti più grandi e di colore rosso che spiccano tra le foglie tra la fine agosto e i primi di settembre, il suo periodo di maturazione. La susina Shiro o goccia d’oro è grande e gialla e dovrebbe maturare a metà luglio, poco prima che siano pronte le mie amate “sucine” toscane, il frutto più abbondante e resistente di tutta la mia food forest.

Alcune regole per una corretta piantagione (fonte Chi pianta alberi vive due volte di Riccardo Ferrari, Ed. Ponte alle Grazie):

  1. Scegliere l’albero da piantare in base allo spazio a disposizione
  2. Non piantare vicino a tubature e cisterne interrate e tenere presenti i cavi aerei
  3. Scavare una buca profonda almeno 30 – 50 centrimetri e più larga della zolla
  4. Eliminare le radici che hanno andamento a  spirale
  5. Ricompattare il terreno intorno alle radici, senza pestare il terreno con i piedi
  6. Lasciare il colletto pulito e fuori dal terreno
  7. Mettere qualche masso nella buca per offrire un ancoraggio alle radici, utile anche argilla espansa per un buon drenaggio
  8. Nel primo anno dare un sostegno che lasci spazio alle sollecitazioni del vento
  9. Evitare le concimazioni chimiche
  10. I primi tempi annaffiare e pacciamare intorno al fusto, meglio con legno triturato

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