Continuano gli allarmi sull’aumento dei livelli di CO2 (anidride carbonica) nell’atmosfera: i report pubblicati dal Washington Post e dal World Meteorological Organization (WMO) sono univoci. I livelli di anidride carbonica nell’atmosfera aumentano e le temperature del pianeta sono in continua crescita, con conseguente scioglimento dei ghiacciai e cambiamento degli equilibri climatici. Nonostante una chiara direzione indicata dalla maggioranza della comunità scientifica, proseguono le campagne d’informazione dei “negazionisti” del climate change. È il caso ad esempio del sito tradotto in 25 lingue “Skeptical Science” creato dallo scienziato australianoJohn Cook. Cook ritiene che le emissioni di anidride carbonica di origina umana, siano in realtà solo una piccola parte rispetto a quelle naturali. Qual è la verità ? Quali sono gli scenari futuri alla luce delle ultimi dati?
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Lo abbiamo chiesto a due giovani scienziati italiani che studiano gli oceani, i dati meteorologici e i cambiamenti climatici. Andrea Pisano, fisico specializzato in oceanografia presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima al CNR, elabora i dati satellitari per produrre mappe giornaliere di temperatura superficiale del Mar Mediterraneo. “La ricerca sul clima è molto chiara. Il riscaldamento globale è un dato di fatto. Da decenni è misurato e osservato chiaramente. I principali responsabili sono le emissioni industriali (compreso il settore dell’agro alimentare n.d.r), che rilasciano, rispettivamente, in atmosfera CO2 e metano. Sono proprio le emissioni industriali che assorbono il calore emesso dalla terra e lo riemettono in atmosfera (effetto serra) facendo salire la temperatura. I mari, che occupano il 71% della superficie terrestre, hanno in tutto questo un ruolo fondamentale nel mantenere il bilancio energetico del sistema terra, ma adesso faticano molto e non riescono più a riassorbire l’eccesso di CO2″.
Angela Landolfi, biogeochimica marina della Geomar studia l’impatto delle emissioni sull’oceano. “Che si stia andando verso un riscaldamento globale è un dato di fatto. Ci sono degli studiosi che affermano che già nel passato ci siano state delle oscillazioni di temperatura di questo tipo. È vero, ma mai come prima d’ora sta accadendo tanto velocemente. Basta osservare gli ultimi 100 anni. I dati sono incontrovertibili: dalla rivoluzione industriale in poi la quantità di CO2 è aumentata moltissimo. È raddoppiata rispetto all’età preindustriale”. La ricercatrice Angela Landolfi spiega l’importanza degli oceani come mitigatori dei cambiamenti climatici. “Negli ultimi anni c’è stata una lieve decelerazione dell’aumento di temperatura, questo perché l’oceano assorbe molto velocemente e si adatta, ma anche nei mari le temperature sono aumentate. Il pianeta è un sistema molto complesso ed è fatto in modo tale che un nuovo equilibrio si stabilirà , ma questo comporta uno sforzo enorme per l’oceano nell’assorbire l’eccesso di CO2. Ecco perché nei mari oggi si registra una maggiore acidità , con problemi gravi alle barriere coralline e per altri esseri viventi”.
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I rapporti di sintesi sui cambiamenti climatici
Una delle fonti più autorevoli sui cambiamenti climatici è l’Intergovernamental Panel on Climate Change IPCC, nato da UNEP e WMO, ha lo scopo di sintetizzare le attuali conoscenze scientifiche per la classe politica, per determinare in modo rigoroso lo stato dell’arte sui cambiamenti climatici e gli eventuali effetti socio-economici. Ecco alcuni estratti dell’ultimo lavoro di sintesi per i politici.
I cambiamenti climatici sono inequivocabili, dal 1950, tutte le osservazioni sono senza precedenti. L’atmosfera e l’oceano si sono riscaldati, l’ammontare di neve e ghiaccio è diminuito, il livello del mare si è alzato e la concentrazione di gas dovuti all’effetto serra è aumentato
L’influenza umana sui cambiamenti climatici è chiara. Questo è evidente dall’incremento dei gas serra nell’atmosfera, dall’aumento dell’effetto serra, dal riscaldamento osservato e dalle ricerche sul clima terrestre
L’ultima ricerca U.S. sul riscaldamento globale
Secondo l’ultima ricerca, pubblicata dal Washington Post lo scorso 3 novembre e commissionata dal governo americano, ci sarebbe un legame chiaro e diretto tra l’attività umana e il veloce cambiamento climatico. Secondo il National Climate Assessment “gli ultimi tre anni sono stati i più caldi di sempre sulla terra”. “Molte prove dimostrano che l’attività umana e la sua influenza sul pianeta sono la causa principale del riscaldamento globale dalla metà del ventesimo secolo”. Il report del Global Change Research Program è stato realizzato da scienziati di 13 agenzie federali americane. I risultati sono basati su ricerche scientifiche e analisi di dati di report precedenti. Secondo questa ricerca una riduzione delle emissioni di gas serra potrebbe mitigare l’innalzamento globale delle temperature. Tra il 2014 e 2015, la velocità di crescita delle emissioni di carbone si è lievemente rallentata, ma non abbastanza da ridurre l’innalzamento delle temperature.
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Record di emissioni negli ultimi 30 anni
Un altro studio recentemente pubblicato dalla World Meteorological Organization (Wmo) va nella stessa direzione. “Negli ultimi 30 anni c’è stato il maggiore incremento di anidride carbonica che abbiamo osservato”. I livelli di Co2, secondo la Wmo, hanno raggiunto punte che non si registravano da milioni di anni. “Abbiamo avuto un balzo del 50% sulla media dell’ultimo decennio”, ha spiegato Oksana Tarasova, il responsabile del programma globale di controllo dell’atmosfera terreste al Wmo.
Riscaldamento globale 1880-2015 (video)

Quale futuro, la previsione spaventa
Se continueremo verso questa direzione andremo incontro a eventi spaventosi, dalla desertificazione all’aumento di uragani e inondazioni. La Terra si sta semplicemente adattando ai cambiamenti climatici e le sue sono reazioni naturali, ma molto pericolose per l’umanità . Possiamo considerare il nostro pianeta un unico organismo vivente di cui facciamo parte. Ognuno di noi, come parte di un tutto, può e deve dare il proprio contributo e non voltarsi dall’altra parte facendo finta di niente. La consapevolezza è il primo passo e poi, cosa fare? Si può cominciare subito dalle piccole cose. Ripensiamo il nostro modo di abitare, muoverci, vestire, mangiare, utilizzare le energie disponibili. La permacultura in questo ci può essere molto utile, perché da tanto tempo studia come vivere bene senza distruggere risorse. I report internazionali sono sempre più chiari e precisi sugli scenari che si aprono se non agiamo subito: il drastico aumento della temperatura media terrestre, la scomparsa di parecchia terra emersa, lo scioglimento di quattro chilometri quadrati di ghiacciai e ondate di migrazioni. Si tratta di decidere come vogliamo vivere la nostra personale esistenza oltre che di lasciare speranze a chi verrà dopo.
Cambiamenti climatici, piantiamo 1000 miliardi di alberi (video)

Letture consigliate
L’eredità di David Suzuki, proposta per un futuro sostenibile
Sciogliere il ghiaccio nei vostri cuori – Verdechiaro Edizioni
Per approfondire
Il report completo, IPCC (inglese)
Before the Flood di Leonardo DiCaprio
Ciao, su questo tema è importantissimo guardare il docu-film KISS THE GROUND che spiega i danni dell’agricoltura intensiva in relazione al clima e fornisce esempi di cambiamento concreti già realizzati: https://kisstheground.r36.it/
Spero che lo guardiate e lo diffondiate
Cari saluti.
Ciao, grazie. Si, visto e molto interessante