Leonardo Di Caprio è tra i volti di di Hollywood che più si sono impegnati nella difesa del Pianeta e dell’ambiente. Porta avanti una strenua battaglia contro i cambiamenti climatici culminata nel documentario “Before the flood – punto di non ritorno” del 2016. Nel film Di Caprio riesce a intervistare le due persone più influenti al mondo. L’allora Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e Papa Francesco sono interpellati sulla necessità urgente di combattere i cambiamenti climatici dovuti all’eccessivo aumento di emissioni di anidride carbonica e al conseguente scioglimento dei ghiacciai. Entrambi i leader, anche se preoccupati, sembrano ottimisti e ribadiscono l’importanza dell’impegno di ognuno. Il film si conclude con la firma dell’accordo di Parigi raggiunto il 12 dicembre 2015 (al quale avevano aderito anche gli Stati Uniti) che apre un ulteriore spiraglio di speranza e di ottimismo. Ma qual è la situazione oggi?
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Trump e l’uscita dai trattati di Parigi

Leonardo Di Caprio incontra Papa Francesco
Meno di due anni dopo, al posto di Barack Obama c’è Donald Trump e i buoni propositi dimostrati dall’ex presidente democratico, sono oggi sostituiti dall’ostruzionismo del presidente repubblicano che, in un quadro sempre più allarmante, ha deciso per il ritiro degli USA dall’accordo di Parigi sul clima perché i “target nella riduzione delle emissioni non sono realistici per gli Stati Uniti”. Per capire la gravità di questa scelta basta dare un’occhiata alla classifica degli Stati per emissioni di Co2: gli USA sono al primo posto. Se la pellicola prodotta da Di Caprio si poneva una domanda molto semplice, ovvero “siamo ancora in tempo per salvare il pianeta?”, oggi possiamo affermare che i tempi sono ancora più ristretti e il clima planetario sta virando sempre più velocemente verso un aumento delle temperature, con conseguente scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare. Questo comporta rischi sempre maggiori di disastri ambientali come inondazioni, tornado e lunghi periodi di siccità. Non sappiamo come la nostra terra reagirà all’innalzamento così repentino delle temperature. Ciò che rischiamo di sottovalutare è il legame indissolubile tra l’uomo e il pianeta. Se Madre Terra dovrà adattarsi ai cambiamenti che le abbiamo causato, non necessariamente lo farà a nostro favore.

Aumento della temperatura (di Randall Munroe)
Before the flood, punto di non ritorno
Il documentario ha richiesto circa tre anni di lavoro in cui Di Caprio ha girato il mondo visitando alcune zone devastate dai cambiamenti climatici e incontrato personalità, scienziati, imprenditori e capi di Stato. Il film può contare sulla regia del premio Oscar Fisher Stevens, al progetto ha partecipato anche Martin Scorsese nel ruolo di produttore esecutivo.
L’impegno per l’ambiente di Leonardo Di Caprio
Dopo la produzione del documentario, Di Caprio continua a rappresentare le Nazioni Unite come ambasciatore contro i cambiamenti climatici. L’attore statunitense ha anche una fondazione, la Leonardo DiCaprio Foundation che promuove ogni anno incontri a favore della conservazione della natura e della protezione delle specie animali in pericolo. In una sola serata, durante un galà di beneficenza, l’organizzazione ha raccolto 40 milioni di dollari. L’attore ha donato 1 milione al WWF per la salvaguardia delle tigri e 15 milioni li ha investiti per la protezione dell’ambiente e per far fronte ai cambiamenti climatici. Guida un auto ibrida e ha acquistato un grattacielo sostenibile dal punto di vista energetico.
“Al momento, la situazione sembra sfuggirci di mano. Ogni giorno, non facciamo che ricevere notizie allarmanti sull’ambiente, e la situazione non fa che peggiorare, anno dopo anno – ha spiegato Di Caprio -. Serve un cambiamento radicale e immediato, bisogna far nascere una nuova coscienza collettiva. È il momento di mettere da parte le reticenze, le scuse, le infinite ricerche. Rappresentiamo l’ultima speranza della Terra. È nostro dovere proteggerla, o per noi e per tutte le forme di vita che la popolano sarà la fine”.
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