Le fonti di energia rinnovabile (tra cui l’agrivoltaico) sono lโalternativa a cui ci stiamo rivolgendo per sostituire le fonti fossili e ridurre il nostro impatto sull’ambiente. La strada per raggiungere l’autosufficienza energetica da fonti rinnovabili appare ancora lunga e piena di insidie, vediamo nell’articolo vantaggi e svantaggi dell’agrivoltaico.
Mentre il fotovoltaico richiede di realizzare vaste distese di pannelli e, se non bene gestito, il suo sviluppo potrebbe portare ad un pericoloso consumo di suolo e alla distruzione di paesaggi, lโagrivoltaico si propone di conciliare l’esigenza di trovare spazio per l’installazione di impianti per la produzione di energia dal sole con l’utilizzo agricolo degli stessi suoli. Questa prospettiva appare tuttavia preoccupante sotto vari aspetti. In questo articolo approfondiamo l’applicazione dell’agrivoltaico e cerchiamo di chiarire le potenzialitร e i rischi che comporterebbe un suo ampio sviluppo.
Indice dei contenuti
- Cos’รจ l’agrivoltaico
- Esempi in Italia di agrivoltaico
- Chi puรฒ fare agrivoltaico?
- Agrivoltaico e normativa
- Zone vincolate
- I vantaggi
- Cosa coltivare sotto lโagrivoltaico?
- Quanto si guadagna con 1 ettaro di agrivoltaico?
- Gli svantaggi dell’agrivoltaico
- Impatto ambientale e consumo di suolo
- Effetti di campi elettromagnetici su uomo, flora e fauna
Cos’รจ l’agrivoltaico
Lโagrivoltaico รจ un sistema integrato fra produzione energetica e produzione agricola. Molto semplicemente, consiste nel fatto che uno stesso terreno viene utilizzato contemporaneamente per agricoltura o allevamento e anche per produrre energia, perchรฉ sulla sua superficie vengono installati dei pannelli solari.
Questa convivenza รจ resa possibile dal fatto che gli impianti fotovoltaici non sono come quelli tradizionali. Qui i pannelli sono molto piรน distanziati fra loro, sollevati fino a circa 5m da terra, con la capacitร di seguire la rotazione del Sole e di assorbire sia luce diretta che riflessa, e disposti in modo tale da non farsi ombra a vicenda. Tutto questo consente di svolgere liberamente ogni attivitร agricola, anche quella con i macchinari, e anche le attivitร di allevamento.
Il termine โagrivoltaicoโ compare per la prima volta in letteratura nel 2011, ma il concetto รจ piรน datato. Sembra infatti che sia stato teorizzato giร nel 1981 da Adolf Goetzberger e Armin Zastrow, due ricercatori del โFraunhofer Institute for Solar Energy Systemsโ, in Germania.
Esempi in Italia di agrivoltaico
Oggi esistono giร molti impianti agrivoltaici nel mondo. In Italia, i primi esempi sono stati realizzati nel 2011 dalla compagnia โRem Tecโ nella Valle del Po. Attualmente, due fra i maggiori impianti si trovano in Puglia e Sicilia. Il primo si trova a Laterza (Taranto), copre 4 ha di terreno su 7 ha agricoli dellโazienda โSvoltaโ e ha una potenza di 1 MW. Il secondo, realizzato da โEngieโ, รจ nato a Mazara del Vallo (Trapani), copre 115 ha e una parte dei suoi 66 MW alimenta le attivitร di โAmazonโ.
agrivoltaico a Laterza, Puglia
Chi puรฒ fare agrivoltaico?
Agrivoltaico e normativa
Con il documento โLinee Guida in materia di Impianti Agrivoltaiciโ, il MiTE (Ministero della Transizione Ecologica) ha definito le caratteristiche e i requisiti che un impianto agrivoltaico deve avere per definirsi tale.
- ย ย ย ย Requisito A: Il sistema รจ progettato e realizzato in modo da adottare una configurazione spaziale ed opportune scelte tecnologiche, tali da consentire lโintegrazione fra attivitร agricola e produzione elettrica e valorizzare il potenziale produttivo di entrambi i sottosistemi;
- ย ย ย ย Requisitoย B: Il sistema agrivoltaico รจ esercito, nel corso della vita tecnica, in maniera da garantire la produzione sinergica di energia elettrica e prodotti agricoli e non compromettere la continuitร dellโattivitร agricola e pastorale;
- ย ย ย ย Requisitoย C: Lโimpianto agrivoltaico adotta soluzioni integrate innovative con moduli elevati da terra, volte a ottimizzare le prestazioni del sistema agrivoltaico sia in termini energetici che agricoli;
- ย ย ย ย Requisitoย D: Il sistema agrivoltaico รจ dotato di un sistema di monitoraggio che consenta di verificare lโimpatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttivitร agricola per le diverse tipologie di colture e la continuitร delle attivitร delle aziende agricole interessate;
- ย ย ย ย Requisitoย E: Il sistema agrivoltaico รจ dotato di un sistema di monitoraggio che, oltre a rispettare il requisito D, consenta di verificare il recupero della fertilitร del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.
Se questi requisiti sono rispettati, come stabilisce il DL 1/2012, lโimpianto puรฒ avere accesso agli incentivi statali sulle tariffe elettriche. Inoltre risponde anche alle disposizioni del DL 77/2021, e quindi a quelle del DL 199/2021, il che significa che puรฒ avere accesso ai contribuiti PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
A proposito del PNRR, questo prevede due incentivi per lโagrivoltaico:
- ย ย ย ย 1.5 miliardi โฌ per lโinvestimento โParco agrisolareโ, che si propone di installare pannelli su 4,3 milioni m2 di tetti di stalle o altre strutture agricole e zootecniche, con una potenza installata di 0.43 GW e riqualificando contestualmente le strutture stesse.
- ย ย ย ย 1.1 miliardi โฌ per lโinvestimento โSviluppo agrovoltaicoโ, che si propone di installare a regime una capacitร produttiva da impianti agro-voltaici di 1.04 GW, che produrrebbe circa 1.300 GWh annui, con riduzione delle emissioni di gas serra stimabile in circa 0.8 milioni di tonnellate di CO2.
Tutto ciรฒ rientra negli obbiettivi del PTE (Piano per la Transizione Ecologica), che punta a avere una copertura di 70-75 GW da fonti rinnovabili entro il 2030, copertura che intende salire a 200-300 GW entro il 2050. E rientra anche nel PNIEC (Piano Nazionale Integrato per lโEnergia e il Clima), il cui scopo รจ arrivare a coprire il 30% della domanda elettrica italiana con fonti rinnovabili entro il 2030, di cui 52 GW da fotovoltaico. Tutto questo fa parte di un piรน grande disegno europeo (Fit for 55, REPowerEU) che punta a raggiungere la neutralitร climatica al 2050.
Zone vincolate
Esistono dei vincoli alla realizzazione di un impianto agrivoltaico? In generale, un progetto come questo rientra fra gli interventi di edilizia libera (DPR 380/2001, DM 2/2018). Se perรฒ la zona in cui comparirร lโimpianto รจ sottoposta a vincolo paesaggistico, vale il DL 42/2004, il Codice dei Beni Culturali, per cui รจ necessaria unโautorizzazione da parte di Comune o Regione, che a sua volta ne richiede una alla Soprintendenza.
agrivoltaico tra coltivazioni
I vantaggi
Secondo i sostenitori di questa tipologia di fonte rinnovabile, lโagrivoltaico ha dei vantaggi ambientali, agricoli, economici, e anche rispetto al fotovoltaico su edifici.
Fra i vantaggi ambientali, cโรจ ovviamente quello di contribuire alla diffusione delle fonti rinnovabili, e quindi a ridurre lโimpatto di quelle fossili. Lโombreggiamento dei pannelli crea un microclima al suolo piรน mite, che quindi mitiga gli effetti dei cambiamenti del clima sulle colture. Non consuma ulteriore suolo perchรฉ si integra con quello agricolo. E contribuisce a raggiungere gli obbiettivi nazionali ed europei di cui si รจ parlato prima.
Il primo fra i benefici agricoli รจ uno che abbiamo giร accennato, cioรจ il fatto di consentire liberamente lโattivitร agricola e di allevamento al di sotto dei pannelli. Si crea una sorta di simbiosi, dove i pannelli proteggono le colture dai fenomeni atmosferici piรน intensi e regalano refrigerio agli animali con lโombra, mentre la traspirazione delle piante raffresca lโaria (e quindi gli impianti), e gli animali controllano la crescita della vegetazione.
I pannelli possono fare da sostegno a colture rampicanti come vite e pomodoro. Possono raccogliere acqua meteorica e di rugiada, e riducono lo stress idrico delle piante, perchรฉ le zone ombreggiate mantengono piรน acqua nel suolo. Gli impianti possono essere dotati di sensori che rilevano nutrienti e acqua nel terreno, perciรฒ, sommato a tutto il resto, permettono di ridurre gli input di acqua, fertilizzanti e fitofarmaci.
Fra i vantaggi economici cโรจ quello di creare lavoro nel settore. E quello di integrare il reddito agricolo, perchรฉ lโenergia prodotta dai pannelli e immessa in rete viene ripagata dal GSE come nel fotovoltaico tradizionale.
A proposito di questo, lโagrivoltaico ha infine dei vantaggi rispetto al fotovoltaico classico. La domanda italiana di energia (320 TWh) รจ coperta al 40% da rinnovabili, di cui 8% da fotovoltaico (Terna, 2021); per raggiungere gli obbiettivi europei, il fotovoltaico dovrebbe raggiugere il 60% al 2030, il che vuol dire circa 50.000 ha di nuova superficie, che corrisponde a poco piรน di 3 volte il Comune di Milano. Le superfici date dagli edifici non sarebbero sufficienti, e hanno spesso dei vincoli che rallenterebbero i progetti (artistici, paesaggistici, fisici, proprietari, finanziari, civilistici, amministrativi, condominiali, ecc). E poi ci sono i costi: nel 2022, in Italia il fotovoltaico ha un costo di 0.06 โฌper kWh, che perรฒ sale a 0.12 โฌ per kWh nel caso di quello sui tetti; buono lo stesso per un condominio, ma non per il mercato.
Cosa coltivare sotto lโagrivoltaico?
Parlando di vantaggi, forse il principale che puรฒ interessare ad un agricoltore รจ proprio questo.
Secondo gli studi condotti, per alcune colture essere coltivate in modo tradizionale o sotto i pannelli cambia poco e niente: vedi il caso di segale, orzo, avena, cavolo verde, colza, piselli, asparago, carota, ravanello, porro, sedano, finocchio e tabacco. Per altre cโรจ invece un aumento delle rese, come cipolle, fagioli, cetrioli, zucchine, patata, luppolo, spinaci, insalata, fave e agrumi. Piรน in generale, le colture che non hanno bisogno di tanta luce solare convivono bene con lโagrivoltaico.
Quanto si guadagna con 1 ettaro di agrivoltaico?
Questo รจ invece il dato piรน interessante per i vantaggi economici.
Come si รจ accennato, lโenergia prodotta con i pannelli viene ripagata dal GSE, nรฉ piรน nรฉ meno di quella prodotta con il classico fotovoltaico.
Nel caso dellโagrivoltaico, una differenza sta in quello che il proprietario di un terreno puรฒ guadagnare nel caso che decida di affittarlo a societร che realizzano impianti. In questo caso, i prezzi oscillano mediamente fra i 2500 e i 3000 โฌ/ha allโanno.
- Ti potrebbe interessare: cosa sono le comunitร energetiche
Gli svantaggi dell’agrivoltaico
Secondo i contrari a questa tipologia di fonte rinnovabile, anche gli svantaggi non sono affatto di poco conto.
Anzitutto degli svantaggi agricoli, perchรฉ molte colture non sono per niente adatte a convivere con gli impianti, anzi ne risentono. Vedi il caso di frumento, farro, grano, mais, alberi da frutto, girasole, cavolo rosso, cavolo cappuccio, miglio, zucca. In generale, tutte le colture che hanno bisogno di molta luce solare non vanno dโaccordo con lโagrivoltaico.
Poi degli svantaggi pratici. Perchรฉ รจ vero che i pannelli possono essere sistemati in modo tale da garantire tutte le operazioni agricole ma, specie se si usano macchinari, puรฒ capitare di danneggiarli. Oltre tutto, si tratta di tecnologie complesse, per le quali un agricoltore non ha nรฉ conoscenze nรฉ competenze; in caso di danni, quindi, ma anche soltanto per la manutenzione, dovrebbe fare affidamento su altri professionisti.
Un vantaggio economico come quello degli affitti รจ allo stesso tempo uno svantaggio. Perchรฉ, con prezzi cosรฌ elevati, attira facilmente la speculazione delle societร energetiche e la svendita dei terreni da parte degli agricoltori.
agrivoltaico, test di coltivazione a Isola della Scala, Verona
Impatto ambientale e consumo di suolo
Paradossalmente, ha anche degli svantaggi ambientali. Lโimpatto sul paesaggio รจ sicuramente maggiore rispetto ad un classico impianto a terra o su tetti. Lโilluminazione e la manutenzione si possono tradurre in inquinamento luminoso e del suolo. Si sottrae terreno vitale a diverse specie animali, e anche solo con opere accessorie come elettrodotti e stazioni elettriche si antropizza altro territorio.
Cโรจ chi calcola degli svantaggi notevoli rispetto al fotovoltaico su edifici. Solo i capannoni industriali, in Italia, potrebbero fornire 100.000 ha di superficie, permettendo di installare una potenza di 74.2 GW. Costi e tempi di realizzazione sarebbero ridotti, visto che queste strutture, rispetto ai terreni agricoli, sarebbero giร meglio attrezzate per ospitare un impianto. Se poi si considerano anche edifici pubblici, parcheggi, aree oggetto di bonifica, cave e miniere dismesse, strutture ferroviarie e edifici demaniali, sarebbero piรน che sufficienti questi per raggiungere tutti gli obbiettivi ambientali e di domanda energetica senza intaccare suolo agricolo. Tra lโaltro, oltre alle rinnovabili, si incentiverebbero anche le comunitร energetiche.
Effetti di campi elettromagnetici su uomo, flora e fauna
Infine, degli svantaggi in termine di salute (umana e non), dati dallโesposizione ai campi elettromagnetici degli impianti. Anche se poco discussa, infatti, la letteratura scientifica รจ piuttosto ricca di studi che evidenziano effetti negativi sugli esseri viventi giร con la quantitร di radiazione emessa dalle attuali tecnologie. Se ci sommiamo lo sviluppo prospettato dalla tecnologia 5G, le ulteriori radiazioni di questi impianti (per altro a stretto contatto con persone, flora e fauna), e il fatto che non si conoscono ancora bene gli effetti cumulativi dati da inquinamento elettromagnetico e altri tipi di inquinamento, il rischio a cui ci si espone sembra notevole.
Leggi anche
Cosa sono le comunitร energetiche
Ambiente. Cosa fa bene e cosa fa male alla Terra
Energie rinnovabili, quali sono
Come ci scaldiamo, pannelli radianti e altri consigli
Stufa pirolitica, cosโรจ e come funziona
Video
Autosufficienza energetica. Come vivere senza bollette
Fotovoltaico portatile, lโidea di Alessandro Ronca
Scopri i nostri corsi
I nostri corsi
Iscriviti alla Newsletter e ottieni un dono
Ciao! articolo interessante. farei una riflessione sul percorso dell’acqua in caso di pioggia nel caso non vengano usati sistemi di raccolta. Sul suolo non potrร essere naturalmente distribuita e si accumulerebbe in prossimitร dei margini dei pannelli. Verrร assorbita sufficientemente dal terreno? Potrebbe creare erosione e dilavamento?
Ciao Tommaso, ottima osservazione. Potrebbe essere un paragrafo da aggiungere all’articolo, di sicuro si potrebbe approfondire